Il porto di Gioia Tauro, uno dei principali snodi commerciali del Mediterraneo, si conferma anche nel 2025 come hub italiano per il traffico internazionale di cocaina. Infatti è avvenuto nello scalo calabrese il primo grande sequestro dell’anno: a metà gennaio un’operazione congiunta tra il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha portato alla scoperta e al sequestro di un carico di 110 chilogrammi di cocaina pura.
La droga era nascosta in un container proveniente dall’America settentrionale e diretto in Italia, che era carico di bobine di carta. Grazie allo scanner delle Dogane e al supporto delle unità cinofile della Guardia di Finanza, il carico illecito è stato individuato e subito sequestrato. I panetti di cocaina erano nascosti tra le bobine e hanno un valore sulla piazza di circa venti milioni di euro. Rispetto a scoperte precedenti, questa mostra una differenza: il container è partito da un porto dell’America settentrionale, invece che da uno meridionale. Anche il tipo di carico, la carta, è insolito per questi traffici.
Nel 2024 sono state sequestrate nel porto di Gioia Tauro circa 3,8 tonnellate di cocaina. Le tre scoperte più rilevanti sono avvenute a maggio (250 chili provenienti dall’Ecuador), a settembre (280 chili) e a ottobre (790 chili). Queste tre spedizioni avrebbero avuto sul mercato un valore complessivo di quasi duecento milioni di euro. Nell’ambito del contrasto al traffico di droga, a febbraio 2024 gli inquirenti arrestarono tre persone, tra cui due funzionari delle Dogane e un dipendente di uno spedizioniere, accusati di favoreggiamento della 'Ndrangheta attraverso l'alterazione dei controlli sulle merci in transito.