Nonostante le ripetute richieste di una convocazione urgente presentate dalle associazioni dell’autotrasporto, finora il ministro dei Trasporti non ha fornito alcuna risposta e le sigle stanno quindi avviando una mobilitazione. Il 6 febbraio 2025 Trasportounito ha annunciato una seconda manifestazione, dopo quella del 2 dicembre 2024 a Napoli, che si svolgerà a Roma il 17 febbraio con camion provenienti da tutta Italia. L’associazione afferma che l’autotrasporto è “totalmente emarginato dalle priorità del Governo ed emarginato dai tavoli in cui si definiscono le scelte che riguardano la politica dei trasporti, con la sola ‘occasionale’ eccezione del problema relativo ai transiti del Brennero”.
Il segretario generale dell’associazione, Maurizio Longo, sottolinea che nel 2024 il ministro dei Trasporti ha incontrato le associazioni dell’autotrasporto solo due volte “e i contenuti delle riunioni, del tutto insignificanti, hanno confermato non solo l’assoluta mancanza di interesse e di partecipazione, ma anche la totale ignoranza della magnitudo dei problemi che potrebbero sfociare in un collasso della mobilità delle merci nel nostro Paese”.
Sempre il 6 febbraio, Unatras ha diffuso una nota in cui ritiene inaccettabile “il silenzio imbarazzante del ministero dei Trasporti sulla richiesta di incontro urgente avanzata nella scorsa settimana”. Il comunicato spiega che “nonostante un preciso impegno assunto dal ministro Salvini, che aveva fornito assicurazioni e annunciato che con cadenza mensile vi sarebbe stato un confronto con la rappresentanza del settore, questo non è avvenuto. Addirittura sul Codice della Strada si sono introdotte norme utili solo a complicare l’attività delle imprese. A questo si aggiunge il taglio alle risorse strutturali destinate al settore, avvenuta senza che si valutasse la necessità di un confronto”.
Il presidente Paolo Uggè aggiunge che “se il dicastero ritiene che praticare un confronto costruttivo con la rappresentanza del settore sia superfluo, a Unatras, che ha il dovere di tutelare gli interessi della gran parte della categoria che rappresenta, non resta che dare attuazione a quanto preannunciato e mettere in atto le iniziative conseguenti, senza escluderne alcuna”. Il primo passo è la convocazione dell’esecutivo dell’unione “per definire le iniziative di autotutela atte ad individuare soluzioni che non possono più essere rinviate”.