Il trasporto ferroviario merci in Italia attraversa una fase delicata, segnata da interruzioni infrastrutturali e dalla riduzione degli incentivi, fattori che ne compromettono la competitività rispetto alla modalità su gomma. Per affrontare questa situazione, il 12 marzo 2025 l’associazione Fermerci ha incontrato il ministro dei Trasporti per presentare una serie di proposte mirate a sostenere il comparto. Alla riunione, svoltasi presso il ministero, ha partecipato anche Davide Bordoni, amministratore della società Ram – Logistica, Infrastruttura e Trasporti.
La delegazione di Fermerci, guidata dal presidente Clemente Carta e dal direttore generale Giuseppe Rizzi, ha illustrato i principali punti critici che stanno ostacolando la crescita del settore, chiedendo interventi mirati per garantirne il rilancio. Tra le proposte presentate al ministro, l’associazione ha chiesto di anticipare al 2025 il nuovo periodo tariffario di Rete Ferroviaria Italiana per mitigare l’impatto delle numerose interruzioni causate dai lavori del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Fermerci ha anche sottolineato la necessità di rendere strutturali gli incentivi al trasporto ferroviario merci, garantendo stabilità agli operatori e favorendo un maggiore spostamento delle merci dalla gomma alla rotaia. Un altro punto critico riguarda il taglio delle risorse destinate all’acquisto di locomotive e materiale rotabile, decisione che ha penalizzato le imprese già impegnate in investimenti per circa 700 milioni di euro. Per questo motivo, l’associazione ha chiesto il ripristino immediato di questi finanziamenti, ritenuti fondamentali per modernizzare la flotta ferroviaria e migliorare l’efficienza del servizio.
Una delle questioni più urgenti riguarda le interruzioni programmate per il completamento delle opere previste dal Pnrr. Secondo Fermerci, nel 2025 saranno ancora più frequenti rispetto all’anno precedente e in molti casi causeranno riduzioni operative superiori al 50%, con conseguenze pesanti per gli operatori del settore. Il presidente Clemente Carta ha evidenziato come il trasporto ferroviario merci in Italia abbia una quota di traffico inferiore alla media europea e, negli ultimi anni, sia stato ulteriormente penalizzato dalla riduzione degli incentivi e da difficoltà infrastrutturali. Proprio per questo motivo, Fermerci ha chiesto di anticipare dal 2026 al 2025 il nuovo periodo tariffario di Rfi, già approvato dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti con la Delibera n. 165/2024, in modo da attenuare gli effetti negativi delle interruzioni programmate.
Un altro tema centrale è quello degli incentivi, considerati essenziali per sostenere la competitività del settore. La Legge di Bilancio 2025 ha confermato il contributo ferrobonus fino al 2027 e ha introdotto una misura temporanea di sostegno per la manovra ferroviaria nei porti, ma secondo Fermerci questi interventi non sono sufficienti. Per garantire stabilità agli operatori e favorire una crescita duratura, l’associazione chiede che le misure di sostegno diventino strutturali e che le risorse destinate al settore vengano ulteriormente incrementate. Particolarmente critico è il taglio degli incentivi per l’acquisto di locomotive e carri merci, che ha bloccato numerosi investimenti già avviati e sta penalizzando le imprese del comparto. Il ripristino di questi fondi è considerato prioritario per favorire il rinnovo della flotta ferroviaria e migliorare l’efficienza complessiva del servizio.