L’India vuole recuperare terreno nelle infrastrutture di trasporto di container anche con investimenti stranieri e il colosso danese A.P. Moller-Maersk ha risposto annunciando un investimento di cinque miliardi di dollari in porti, terminal e piattaforme logistiche durante alcuni incontri tra i suoi vertici e il primo ministro Narendra Modi. In primo piano c’è lo sviluppo del traffico container nei porti di Pipavav e di Vadhavan. Questa strategia di espansione si allinea con l'obiettivo dell'India di porsi tra le prime dieci nazioni marittime entro il 2030 e tra le prime cinque entro il 2047.
Maersk ha spiegato che intende costituire un sistema integrato che comprenda trasporto, movimentazione portuale, stoccaggio e distribuzione e che circa metà dell’investimento sarà destinato al terminal di Pipavav e al segmento logistico. All’impianto di Pipavav, situato nello Stato del Gujarat, sono destinati due miliardi di dollari, per permettere l’attracco di portacontainer dell’ultima generazione. Però questa parte dell'investimento è condizionata all'ottenimento di un'estensione della concessione trentennale per il porto, che Maersk ha già e che scadrà a settembre 2028.
Apm Terminals, controllata da Maersk, detiene il 43,01% di Gujarat Pipavav Port e ha già dimostrato il proprio impegno verso questo progetto firmando un memorandum d'intesa con il Gujarat Maritime Board durante il Vibrant Gujarat Global Summit, garantendo un investimento di circa 400 milioni di dollari per l'espansione della movimentazione. Questo accordo prevede la costruzione di un molo per carichi liquidi, uno per container e un piazzale, attrezzature per la movimentazione di container e lo sviluppo d’infrastrutture marine.
Un'altra componente fondamentale del piano di investimento di Maersk riguarda lo sviluppo di un terminal container nel previsto porto di Vadhavan, nello Stato di Maharashtra. Situato a circa 150 chilometri a nord di Mumbai, questo progetto governativo presenta caratteristiche particolarmente vantaggiose, tra cui un pescaggio naturale di venti metri e collegamenti diretti con la rete autostradale nazionale e la rete ferroviaria del Dedicated Freight Corridor. Maersk ha già firmato un memorandum d'intesa con la Jawaharlal Nehru Port Authority per sviluppare un nuovo terminal container in questo nuovo grande porto. L'investimento effettivo dipenderà dal processo di gara indetto dal Governo, ma Maersk ha già stanziato fondi per il progetto e ha manifestato un forte interesse a competere per il suo sviluppo.
Oltre agli investimenti in infrastrutture portuali, Maersk sta ampliando la propria presenza nel settore logistico indiano. Attualmente, l'azienda gestisce 26 piattaforme con una superficie complessiva di oltre 300mila metri quadrati e svolge settemila movimenti ferroviari settimanali. Christopher Cook, direttore generale di Maersk per l'Asia meridionale, ha sottolineato come il settore logistico rappresenti un segmento in crescita per l'azienda, con una presenza sul mercato notevolmente incrementata negli ultimi tre-quattro anni, fino a diventare uno dei sette principali fornitori.
"Stiamo ora guardando ad un'espansione nelle città di secondo e terzo livello nei prossimi anni", ha aggiunto Cook, delineando una strategia di crescita che vuole estendere la presenza di Maersk in aree meno servite del Paese. L'azienda sta anche valutando il potenziale e la fattibilità di trasportatori aerei dedicati e collaborazioni nei carburanti verdi in India, sebbene non ci siano piani immediati in questo senso.
Maersk ha anche siglato accordi in altre regioni dell'India. Ha sottoscritto un memorandum d'intesa con il Governo dello Stato del Tamil Nadu per esplorare opportunità che contribuiscano alla crescita degli scambi commerciali locali. Lo Stato è già incluso nella rete di trasporti marittimi di container del Gruppo danese attraverso scali al porto di Chennai, dove Maersk dispone di magazzini per merci deperibili. Tra le iniziative previste da questo accordo, l'azienda si è impegnata a investire in una flotta di camion elettrici per ridurre l'impatto ambientale della propria rete di distribuzione.
Parallelamente agli investimenti in infrastrutture portuali e logistiche, Maersk sta espandendo la propria presenza nella cantieristica navale indiana. Il Gruppo ha recentemente firmato un memorandum d'intesa con il cantiere navale indiano Cochin Shipyard per la riparazione e costruzione delle sue navi più piccole. Questo accordo, che prevede di valutare le attività di riparazione, manutenzione e costruzione navale in India, rendendo Maersk la prima grande compagnia a pianificare attività di manutenzione regolari nel Paese.
Gli investimenti di Maersk s’inseriscono in un contesto di forte sostegno governativo allo sviluppo del settore marittimo. Il ministro delle Finanze indiano, Nirmala Sitharaman, ha recentemente annunciato un fondo di sviluppo marittimo da 2,9 miliardi di dollari destinato a finanziare a lungo termine la costruzione e la riparazione navale. Il Governo contribuirà con il 49% delle risorse, mentre il resto arriverà da porti e investitori privati. Questo programma di sostegno ha attratto non solo Maersk, ma anche altri grandi operatori del trasporto marittimo globale come Msc e Cma Cgm, che stanno rafforzando la loro presenza in India.
Già oggi Maersk opera in modo rilevante in India. Attraverso i suoi terminal a Pipavav e Mumbai, l'azienda gestisce oltre tre milioni di container all'anno, svolgendo il ruolo di gateway per il commercio internazionale dell'India. L’investimento della società danese avrà un impatto significativo non solo sulle operazioni di Maersk, ma anche sull'intero settore marittimo e logistico indiano. Migliorando l'efficienza e riducendo i costi logistici, questi investimenti potrebbero contribuire a rendere più competitive le esportazioni indiane sui mercati globali e facilitare l'importazione di materie prime e prodotti finiti necessari per l'economia in rapida crescita del Paese.