Il Consiglio dei ministri del 12 dicembre ha approvato il Decreto Semplificazione, che contiene anche la soppressione del Sistri dal 1° gennaio 2019, con la conseguente soppressione del pagamento del contributo da parte delle imprese di autotrasporto che operano nel trasporto dei rifiuti. Ma ciò non basta a Conftrasporto, che in una nota diffusa oggi chiede il rimborso sia dei costi sostenuti in passato, sia di quelli che le imprese dovranno affrontare per smontare dai loro veicoli i sistemi imposti dal Sistri. Solo per questa ultima attività, Conftrasporto stima un costo di mille euro a veicolo.
"Il Sistri era un sistema non funzionante, costoso, che si è voluto imporre alle imprese di autotrasporto da diversi anni", afferma il vice-presidente della confederazione, Paolo Uggè. "Sin dall'inizio, nel silenzio di chi non ne sopportava il costo come le imprese che utilizzavano gli autotrasportatori, Conftrasporto ne aveva richiesto una profonda revisione, mettendosi a disposizione per favorire un adeguato sistema di controllo che, senza penalizzare i vettori, combattesse i fenomeni di irregolarità e illegalità. I ministri competenti non sono mai intervenuti. Conftrasporto avviò anche azioni legali ottenendo sentenze favorevoli, tutte impugnate dal ministero dell'Ambiente che non ha mai voluto riconoscere i madornali errori commessi. Chiese anche, attraverso apposite interrogazioni parlamentari, l'intervento del ministero competente sempre ricevendo risposte evasive".
Anche se il Sistri non ha mai funzionato, le imprese hanno dovuto adempiere ai suoi obblighi, prosegue Uggè: "Erano obbligate a iscriversi a un Albo e a sostenere i costi per l'istallazione della cosiddetta scatola nera (Black box) nelle officine appositamente autorizzate. Solo l'ottusità di ministri poco a conoscenza di come funzionano i trasporti ha generato costi pesanti e solo per le imprese di autotrasporto italiano in quanto il sistema non poteva essere imposto agli operatori esteri". Uggè conclude dichiarando che "Senza ricevere le dovute risposte o dimostrazioni di disinteresse Conftrasporto si vedrà costretta ad avviare una class action o iniziative adeguate a tutela degli interessi delle imprese danneggiate".
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