Il Parlamento ha convertito in Legge il Milleproroghe e con esso anche l'ennesimo rinvio dell'applicazione completa del Sistri. Provvedimento praticamente obbligatorio, perché la nuova piattaforma operativa non è ancora pronta. Quindi, per l'intero 2017 resta in vigore il precedente doppio binario, con le stesse procedure del 2016 e quindi la sopravvivenza dei registri e formulari cartacei. Il Milleproroghe rinvia anche la disposizione che dimezza le sanzioni per le imprese che non sono iscritte o che non hanno pagato il contributo (che, a differenza del sistema telematico che non esiste, deve essere comunque pagato entro il 30 aprile).
Questo è il quarto rinvio che riguarda il Sistri e gli operatori si chiedono se sarà l'ultimo. Dopo la disdetta del contratto con il precedente fornitore della piattaforma (Selex Sema), ora sta subentrando quello nuovo che ha vinto la gara Consip, ossia il raggruppamento d'imprese Ati Almaviva, Tim e Agriconsulting. Il nuovo gestore deve riprogettare il sistema e collaudarlo.
Il Milleproroghe non porta nessuna novità sul pagamento del contributo, che molte associazioni di categoria (tra cui quelle dell'autotrasporto) chiedono da tempo l'abolizione, almeno fino a quando il sistema diventerà pienamente operativo. Nell'iter di conversione, la Lega Nord aveva proposto un emendamento per sospendere (e non solo dimezzare) le sanzioni per il mancato versamento del contributo, che però non è stato approvato.
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