Su iniziativa della testata specializzata Uomini e Trasporti è stata dunque promossa un'azione collettiva per far recuperare alle imprese di autotrasporto i contributi Sistri pagati per gli anni 2010 e 2011 (in totale rispettivamente 73 e 24 milioni di euro) ed eventualmente per chiedere il risarcimento delle spese sostenute per adeguarsi a quanto prescriveva il sistema di tracciabilità. L'avvocato Massimo Campailla dello studio legale Zunarelli spiega di aver già "ricevuto incarico da vari clienti di agire contro il ministero dell'Ambiente al fine di ottenere il rimorso dei contributi Sistri versati e, in taluni casi, anche il risarcimento del danno conseguente al mancato avvio del sistema".
Secondo Campailla da un punto di vista legale "l'ipotesi più agevolmente percorribile appare senz'altro quella di agire per ottenere la condanna della Pubblica Amministrazione al solo rimborso dei contributi annuali versati negli anni in cui il Sistri non è stato in alcun modo operativo, sostenendo come l'incasso di tali somme costituisca un ingiustificato arricchimento della Pubblica Amministrazione e ciò anche alla luce del provvedimento di sospensione dell'obbligo relativo al pagamento del contributo annuale per l'anno 2012".
Appare, inoltre, possibile agire (al ricorrere di determinati presupposti) con una domanda di carattere più ampio, "finalizzata – spiega ancora il legale dello studio Zunarelli - a ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti dagli operatori. Ad esempio quelli connessi ai costi di formazione del personale, organizzativi, di acquisto delle dotazioni tecnologiche necessarie (dispositivi usb, schede sim, installazione delle black box), ai costi connessi ai giorni di fermo tecnico dei mezzi, ecc. La responsabilità dell'amministrazione verrebbe in questo caso ricondotta alla violazione dei principi di legalità, imparzialità e buon andamento, garantiti dall'articolo 97 della Costituzione".
Quantificare l'impatto di questa azione giudiziaria collettiva (tecnicamente non sarà una class action) non è semplice, perché dipende da quante società di autotrasporto la promuoveranno ma si può dire con certezza che la causa potrebbe potenzialmente essere intentata da oltre 20mila aziende di autotrasporto che hanno pagato intorno ai 1500 euro a camion, tra contributi e altre spese extra riconducibili all'adozione del sistema. I costi delle spese legali con lo studio Zunarelli sono stati resi pubblici e risultano particolarmente economici (in alcuni casi poche centinaia di euro).
Su questa specifica materia, nell'ottobre del 2013 era già stata pronunciata una sentenza dal Giudice di Pace di Roma, che ha condannato il ministero dell'Ambiente al risarcimento dei danni nei confronti di una società di autotrasporti, sottolineando in particolar modo proprio l'aspetto relativo all'indebito versamento dei contributi annuali nel periodo di totale inattività del Sistri.
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