In un comparto come quello del trasporto merci in cui si assiste a una progressiva concentrazione di mercato in mano a pochi grandi operatori e a un peso crescente di nuovi entranti potenzialmente "disruptive" (come Amazon e Alibaba) qualcosa va rivisto nel modello di gestione degli aeroporti e dei porti italiani. Né è convinto Nereo Marcucci, presidente della Confederazione Italiana Generale dei Trasporti e della Logistica (Confetra), che in occasione della presentazione di uno studio sulla competitività del trasporto aereo merci in Italia commissionato dal Cluster Cargo Aereo ha dichiarato: "Riteniamo che le concessioni, anche quelle aeroportuali, vadano riviste alla luce dei nuovi assetti di potere globali. Le concessioni di asset infrastrutturali strategici non possono essere compravendute in termini puramente privatistici".
Lo scenario estremo è quello che un grande operatore di mercato come Amazon possa acquistare un'intera infrastruttura, cosa che sta effettivamente già avvenendo negli Stati Uniti dove il gruppo fondato da Jeff Bezos investirà 1,5 miliardi di dollari per fare di un aeroporto non distante da Cincinnati il proprio hub mondiale. Lo stesso ragionamento Marcucci lo estende anche agli scali marittimi, oggi governati in Italia da enti pubblici non economici, ma per i quali da tempo si parla della possibilità di introdurre nuove società di gestione operative sotto forma di Spa.
Sul tema è intervenuta anche Marina Marzani, presidente dell'Associazione nazionale agenti merci aeree (Anama), che, commentando lo studio condotto da EY sul cargo aereo in Italia, ha affermato: "Un dato che merita attenzione è il modello di concessione degli spazi aeroportuali. In quasi tutti gli aeroporti (con l'eccezione ovviamente di quelli italiani) vi è una preponderanza di partecipazione pubblica negli aeroporti considerati, con l'esclusione degli scali di Bruxelles e di Zurigo. Si tratta di un dato che deve fare riflettere e che deve essere oggetto di attenta riflessione".
Che in Italia sia necessario uno scatto in avanti nelle infrastrutture al servizio delle spedizioni merci lo ha evidenziato anche Alessio Quaranta, direttore generale dell'Enac, ricordando che molte proposte di sviluppo, oggi ancora valide, erano state inserite a fine 2017 nel Position Paper voluto dal Governo, inserito nel Piano Nazionale Aeroporti, ma da quel momento rimasto di fatto lettera morta. Il nostro Paese deve però fare attenzione ha sottolineato Quaranta: "Vicino all'Italia ci sono modelli aeroportuali molto aggressivi dal punto di vista commerciale, un esempio è la Turchia che ha appena realizzato un nuovo enorme aeroporto a Istanbul. Vedo delle asimmetrie competitive che potrebbero sfavorire il nostro sistema nazionale mentre in Italia c'è ancora molto da fare".
Nicola Capuzzo
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