All’inizio di giugno 2021 il ministero della Transizione Ecologica (ex Ambiente) ha sospeso la procedura della valutazione d’impatto ambientale del Masterplan 2035 dell’aeroporto di Malpensa dopo una richiesta proveniente dallo stesso ente (l'Enac) che lo aveva presentato l’anno precedente. Tra i provvedimenti del piano c’è anche l’espansione della cargocity, che dovrebbe essere raddoppiata. L’Enac ha giustificato la richiesta con la necessità di approfondire alcune elementi della valutazione. Inoltre, il Masterplan è stato contestato anche dai Comuni limitrofi all’aeroporto.
Sulla sospensione della procedura si sono espresse l’11 giugno 2021 tramite una nota comune le associazioni degli agenti aerei Anama (Associazione Nazionale Agenti Merci Aeree, affiliata a Fedespedi) e degli spedizionieri lombardi Alsea (Associazione Lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori). Le due sigle non entrano nel merito della decisione, ma vogliono “richiamare l’attenzione delle istituzioni locali e nazionali sulla necessità di non interrompere il processo di sviluppo dello scalo varesino, essenziale e strategico per gli scambi commerciali del nostro Paese”.
Il presidente di Anama, Alessandro Albertini, spiega che l’aereo muove il 25% del valore totale delle esportazioni italiane (pur essendo solo il 2% della quantità), quindi il cargo aereo è un elemento strategico del nostro commercio estero. Per svilupparlo non servono solo piste di decollo e atterraggio, ma anche piattaforme logistiche vicino agli aeroporti, definite di seconda linea, e queste sono proprio al centro del Masterplan 2035.
La presidente di Alsea e vicepresidente di Fedespedi Betty Schiavone spiega l’esigenza di ampliare la carcogity: “Fin dalla sua creazione, a Malpensa non ci sono spazi e magazzini per imprese di spedizioni e di logistica con la conseguenza che il polo logistico dell’aeroporto varesino è ancora nel Comune di Segrate. Ciò comporta che per consegnare e ritirare le merci dall’aeroporto gli automezzi devono percorrere 70 chilometri – andata e ritorno - in tratti stradali tra i più battuti d’Italia, con i danni che ne conseguono sull’ambiente, sulla congestione stradale, sul rischio di incidenti con danni a persone e merci. Si insiste tanto, e giustamente, sulla sostenibilità ambientale, anche riguardo allo sviluppo di Malpensa. Se abbiamo a cuore l’ambiente, occorre consentire l’ampliamento dello scalo per le merci, ovviamente nel rispetto delle regole e del territorio circostante”.
I due presidenti concludono affermando che “in questi lunghi mesi di pandemia gli italiani hanno compreso l’importanza dei trasporti e della logistica, che hanno garantito a tutti gli approvvigionamenti necessari. Per consentire lo sviluppo e, insieme, la sostenibilità del settore, occorre investire prima di tutto in strutture come quelle previste dal Masterplan 2035 dell’Aeroporto di Malpensa, in modo che aeroporto e polo logistico si possano sviluppare nella stessa area”.