Secondo una nota diffusa il 9 aprile 2018 dall'Alsea, da alcuni mesi le merci che richiedono il Nulla Osta Sanitario per l'importazione in Italia stanno subendo "ritardi insostenibili" con tempi medi d'attesa, per la merce non deperibile, di quattro giorni, che si allungano se viene richiesto un controllo fisico. "I traffici internazionali richiedono tempi rapidi, soprattutto quando si parla di spedizioni aeree", spiega la presidente dell'associazione Betty Schiavone. "Abbiamo lamentato il disagio degli operatori agli uffici competenti sul territorio ma la risposta è stata, comprensibilmente, che con il personale che hanno a disposizione non riescono a fare di più. La nostra Confederazione si è allora rivolta al ministero della Salute ed anche in questo caso è stato risposto che non hanno personale. È una risposta inaccettabile. Basterebbero poche persone in Lombardia per superare il problema; come si fa a dire che non hanno risorse se ogni pratica che gli operatori presentano deve essere accompagnata da un pagamento di diverse decine di euro?".
L'Alsea sottolinea che in Lombardia è svolto il 30% di tali controlli sulle merci che entrano in Italia e per farlo l'Ufficio di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera (USMAF) della Regione utilizza due medici e sei tecnici. Il rischio è che i ritardi spostino le merci su scali di altre Regioni, quindi l'Alesa ha chiesto al ministero della Salute d'intervenire. l'associazione ha anche scritto all'assessore regionale dei Trasporti, Claudia Maria Terzi, chiedendo distacchi dalle ASL. "Certo sarebbe una soluzione tampone ma almeno supereremmo l'emergenza auspicando che nei prossimi mesi il nuovo Governo adotti i provvedimenti necessari per dotare del personale gli uffici lombardi", conclude Schiavone.
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