Amazon Air Cargo conferma di vendere spazi nella stive dei proprio aerei anche a terze parti. Lo ha dichiarato con un post su Linkedin a settembre 2024, avviando così un’attività di trasporto cargo in conto terzi. La compagnia del colosso del commercio elettronico opera su reti domestiche in Nord America, Europa, Medio Oriente, Africa (Emea) e Asia con una flotta di oltre cento aerei Boeing 737, Boeing 767 e Airbus A330, con cui svolge oltre 250 voli giornalieri. Amazon precisa che può offrire il trasporto aereo di diversi tipi di merci, compresi quelle deperibili e pericolose, i prodotti farmaceutici e le spedizioni di grandi dimensioni.
Già a gennaio 2024 Bloomberg scrisse che Amazon voleva diventare anche fornitore di trasporto aereo per terzi e avrebbe iniziato per riempire le stive su alcuni voli di rientro, come quelli da Alaska e Hawaii. Ora gli analisti s’interrogano se questa estensione del trasporto sia solo un modo per equilibrare i voli oppure una mossa per competere con le compagnie cargo, soprattutto quelle espresse con Ups e FedEx. Entrambe le ipotesi hanno un senso. Da un lato, nel 2024, Amazon Air Cargo ha ridotto i volumi per la flessione del commercio elettronico dopo il boom durante la pandemia e ha semplificato la sua rete adottando lo schema di hub and spoke, con la conseguente diminuzione degli aeroporti scalati. Dall’altro ha già avviato il trasporto terrestre in conto terzi a chi non vende tramite ila sua piattaforma di commercio elettronico.