Dopo una lunga serie di sperimentazioni di consegne con droni, iniziata nel 2013, Amazon ha ottenuto l’autorizzazione dell’ente dell’aviazione civile statunitense Federal Aviation Administration a usare una flotta di velivoli con guida autonoma per le consegne nell’ultimo miglio. Può farlo però con alcuni limiti: il volo deve avvenire in aree scarsamente popolate e il carico non deve pesare più di cinque libbre, ossia 2,3 chilogrammi. Una limitazione che comunque non spaventa il colosso del commercio elettronico. Anzi, il drone è più produttivo proprio nelle aree rurali, dove il trasporto stradale è più costoso e richiede più tempo e dove l’apparecchio può atterrare o rilasciare il carico in sicurezza rispetto alle aree urbane.
Dopo avere ricevuto l’autorizzazione da parte della FAA, il vice-presidente di Amazon Prime Air (la divisione che svolge i trasporto aerei) David Carbon ha dichiarato che la società continua a perfezionare la sua tecnologia di velivoli a guida autonoma, con l’obiettivo di consegnare le spedizioni entro trenta minuti dall’ordine entro un raggio di 15 miglia dal decollo. Alla fine del 2019, Amazon ha svelato l’ultima generazione di drone per consegna a domicilio. Finora, Amazon non ha avviato ancora un servizio di consegna regolare, ma ha svolto solo sperimentazioni, mentre Google (che ha ottenuto prima l’autorizzazione della FAA) ha già attivato un servizio, seppure limitato in Virginia.