Secondo la società di analisi norvegese Xeneta, a dicembre 2022 le tariffe del trasporto aereo delle merci hanno mostrato uno scenario tutto sommato di equilibrio. Da un lato i volumi sono scesi dell’8% rispetto allo stesso mese del 2021, con un crollo della tariffa media spot del 35%, ma il valore assoluto resta comunque 75% sopra i livello precedente alla Covid. Dicembre è stato il decimo mese consecutivo di calo della domanda globale di trasporto, mentre l’offerta di stiva è cresciuta rispetto all’anno precedente, con una capacità del 93%, ossia lo stesso valore del 2019.
Niall van de Wouw, Chief Airfreight Officer di Xeneta, spiega però che non ha senso fare paragoni col dicembre del 2021, perché allora non c’erano le conseguenze della guerra in Ucraina, che ha portato un aumento del costo dell’energia, dei tassi d’interesse e dell’inflazione.
Egli aggiunge che “se nel gennaio 2020 aveste chiesto ai dirigenti delle compagnie aeree se avrebbero voluto vedere le tariffe di trasporto aereo attraverso l'Atlantico o dall'Asia-Pacifico superiori del 75%, avremmo sentito un sì unanime. La differenza è che ora c'è meno pressione per gli spedizionieri, anche se pagano comunque di più. In termini di sostenibilità a lungo termine della catena di approvvigionamento del trasporto aereo di merci, ciò aiuterà".
Xeneta rileva che sul corridoio Asia-Pacifico-Europa, il nolo spot medio di dicembre 2022 è sceso del 10% rispetto a ottobre, attestandosi a 4,67 dollari al chilo, con un calo del 46% rispetto all'anno precedente, ma rimanendo comunque 92% sopra al livello prepandemico.
Sulle rotte tra Europa e Nord America, la riduzione dei voli negli orari invernali ha contribuito a resistere ai venti contrari. Il valore spot del trasporto aereo di dicembre si è attestato a 3,25 dollari al chilo, con un aumento del 7% rispetto al livello di ottobre. Replicando l'andamento del mercato sulle altre principali rotte, questo tasso è stato del -46% rispetto a un anno fa, ma è comunque aumentato dell'80% nel 2019.
Il 2023 si apre con l’incertezza dovuta all’andamento dell’epidemia di Covid in Cina, che sta condizionando la produzione in molte fabbriche. “Non vediamo una rapida ripresa della domanda a causa di quanto sta accadendo nel mondo, ma ci aspettiamo che l'offerta continui a tornare sul mercato”, afferma van de Wouw. “Ciò, ovviamente, metterà ulteriormente sotto pressione i fattori di carico e le tariffe”.
Rispetto al trasporto marittimo di container, l’offerta di trasporto aereo delle merci è più frammentata e quindi ha evitato il fenomeno di “impazzimento” dei noli emerso sul mare. Di conseguenza, anche il calo è più graduale. “Il cargo aereo è molto più forte di quanto non fosse prima di Covid, ma l'attuale direzione del mercato significa che c'è un certo grado di buone notizie per tutti", conclude van de Wouw.