L'esplosione della pandemia di Covid-19 in Europa ha fatto perdere rapidamente quota al trasporto aereo delle merci, che nel solo mese di marzo ha perso il 15,2% delle tonnellate per chilometri, valore che sale al 15,8% se si considerano solo i flussi internazionali, che rappresentano l’87% del cargo aereo. Precipita anche l’offerta di stiva, con una percentuale ancora maggiore (43,7%) a causa del fermo di migliaia di aerei passeggeri. La perdita di capacità avrebbe potuto essere maggiore, ma è stata contenuto grazie a un maggiore uso degli aerei full-freight e di quelli passeggeri solo per le merci. Il divario tra calo del traffico e quello della stiva sta causando una domanda superiore all’offerta.
"Attualmente non abbiamo capacità sufficiente per soddisfare la domanda di trasporto aereo di merci”, spiega Alexandre de Juniac, direttore generale e Ceo di IATA. “Il divario deve essere affrontato rapidamente perché le forniture vitali devono arrivare dove sono più necessarie. Per esempio, c'è un raddoppio della domanda di spedizioni di prodotti farmaceutici che sono fondamentali per questa crisi. Con la maggior parte della flotta passeggeri inattiva, le compagnie aeree stanno facendo del loro meglio per soddisfare la domanda aggiungendo servizi di trasporto, compreso l'adattamento degli aerei passeggeri all'attività all-cargo. Ma l'aumento di queste operazioni speciali continua ad incontrare ostacoli burocratici. I Governi devono ridurre la burocrazia necessaria per approvare i voli speciali e garantire una facilitazione sicura ed efficiente dell'equipaggio".
La Iata sottolinea che ci sono troppi casi di ritardo nei permessi per i voli charter, mancano le esenzioni dei test Covid-19 per tutti gli equipaggi cargo le infrastrutture a terra sono inadeguate. “Il trasporto aereo di merci deve muoversi in modo efficiente lungo tutta la catena di fornitura per essere efficace”, ammonisce la Iata, che fornisce anche alcune indicazioni ai Governi: ridurre la burocrazia per i charter, esentare dalle norme sulla quarantena gli equipaggia degli aerei full freight, assicurare personale e strutture adeguate per la movimentazione a terra.
Fin qua la situazione attuale, ma la Iata esprime preoccupazione per il prossimo futuro a causa delle conseguenze economiche della pandemia. A marzo c’è stata una forte contrazione della produzione industriale a causa dei fermi imposti dai Governi e per l’anno in corso le previsioni dell'Organizzazione Mondiale del Commercio non sono positive. Lo scenario migliore mostra un calo del 13% nel commercio mondiale, mentre quello peggiore porta il rosso al 32%, con gravi conseguenze sul trasporto aereo delle merci.
"La crisi di capacità sarà, purtroppo, un problema temporaneo”, conclude Alexandre de Juniac. “La recessione colpirà probabilmente il trasporto aereo di merci almeno quanto il resto dell'economia. Per mantenere la catena di approvvigionamento in movimento per soddisfare la domanda, le compagnie aeree devono essere finanziariamente redditizie. La necessità di uno sgravio finanziario per le compagnie aeree con ogni mezzo possibile rimane perciò urgente".