Diversi segnali mostrano una netta ripresa del trasporto aereo delle merci dopo la crisi pandemica. Tra questi c’è la rilevazione di WorldAcd Market Data, che mostra addirittura a marzo un incremento del 21% rispetto alle stesso mese del 2020. La stessa società di ricerca precisa che in quel mese dello scorso anno sono apparse le conseguenze del primo blocco delle attività causato dalla Covid-19, definendolo “il mese più bifronte del cargo aereo”.
Lo mostra un’analisi dei dati: nei primi quindici giorni di marzo, nel 2021 si registra una sostanziale stabilità (-0,2%), ma nei successivi quindici quest’anno emerge un aumento del 44%. “Poiché la cauta ripresa di inizio 2021 (+1,1% per i primi due mesi) si è interrotta nella prima metà di marzo (-0,2%), ci si chiede se la seconda metà ha invertito nuovamente la tendenza”, scrive WorldAcd.
Per approfondire la questione, WorldAcd ha esaminato i trenta principali mercati. Per sei di loro – ossia quelli che hanno come origine la costa atlantica meridionale e il Midwest degli Stati Uniti, Taiwan, Thailandia, Belgio e Kenya - “marzo 2021 è stato semplicemente il miglior mese da gennaio 2018”. Lo stesso si rileva per alcuni luoghi di destinazione: Cina orientale, Corea del Sud, Giappone, Belgio, Paesi Bassi e Midwest Usa. Viceversa, altre aree che sono al vertice tra le origini – come Cina nord-orientale e centrale, Francia, Gran Bretagna, India e Australia – non si rileva alcun recupero, così come alcune aree di destinazione (Australia, Canada orientale, Cina nord-orientale, Spagna, Sud Africa e nord-est degli Stati Uniti).
Confrontando marzo 2021 con gli stessi mesi di due anni precedenti non coinvolti dalla pandemia, ossia il 2018 e il 2019, WorldAcd rileva che l’andamento è stato “solo marginalmente inferiore” a livello mondiale. Nei primi tre mesi del 2021 il fattore di carico è migliorato dal 15% al 20%, segno che “le compagnie aeree sono chiaramente in grado di usare il loro spazio cargo in modo molto più efficiente rispetto al passato”.
Considerando il primo trimestre di quest’anno, il peso caricabile globale è stato superiore del 7,7% rispetto alo stesso periodo del 2020, ma inferiore del 2% rispetto al 2019. In quest’ultimo caso, però, sono cresciute alcune tipologie di merci, come Vulnerable & High-Tech, Fiori e Animali vivi. Rispetto al primo trimestre 2019, nel 2021 i dieci maggiori spedizionieri hanno guadagnato notevoli quote di mercato in Africa (+2,4%) e in America centrale e meridionale (+3,3%), ma hanno perso quote nell'emisfero settentrionale, dal -0,4% in Medio Oriente e Asia meridionale al -2,7% in Europa.
WorldAcd apre un capitolo sulla Cina, dove nel primo trimestre il volume in uscita è aumentato del 39% e quello in ingresso del 41%, a fronte di un aumento del 18,3% dell’economia. L'intera area Asia-Pacifico è aumentata del 19% in uscita, seguita dalle Americhe (+10% quella del nord e +6% quella del centro-sud). Europa e Africa non mostrano variazioni, mentre l’area Medio Oriente e Asia meridionale è calata del 10%.
La pandemia ha sconvolto soprattutto i noli: nel primo trimestre di quest’anno sono aumentati mediamente del 65% rispetto allo stesso periodo del 2020. “Non solo gli aumenti dei tassi evidenziano la carenza di capacità e l'influenza finanziaria a breve termine della pandemia, ma possono causare ulteriori cambiamenti nella capacità cargo messa a disposizione dalle compagnie aeree passeggeri”, scrive WorldAcd.
Separando l’andamento sui voli cargo da quelli delle merci caricate sugli aerei passeggeri, risulta che nel primo caso i noli sono aumentati del 32% e nel secondo quasi del 100%. “Le compagnie aeree potrebbero essere tentate di riconsiderare la capacità che rendono disponibile per il cargo aereo. Lo vediamo già? La capacità cargo a marzo è cresciuta meno (del 7%) rispetto a quella delle merci sugli aerei passeggeri, mentre il nolo globale è aumentato ogni settimana da metà marzo a metà aprile”.