Nella terza settimana di marzo 2025, il trasporto aereo globale delle merci mostra segnali concreti di ripresa su scala globale. Secondo i dati settimanali diffusi il 28 marzo da WorldAcd Market Data, le tariffe medie spot e contrattuali hanno registrato incrementi rilevanti, riportando i livelli di prezzo in linea con quelli osservati a metà gennaio e durante l’estate scorsa. Un chiaro indicatore che il mercato, in particolare quello asiatico, sta gradualmente recuperando terreno dopo la pausa del Capodanno cinese.
Nella settimana dal 17 al 23 marzo (settimana 12), le tariffe medie spot a livello globale sono aumentate del 5%, raggiungendo i 2,69 dollari al chilo, mentre quelle contrattuali sono salite del 3%, attestandosi a 2,40 dollari al chilo. La media ponderata tra tariffe spot e contrattuali è così giunta a 2,45 dollari al chilo, segnando un incremento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Questo rialzo si è verificato nonostante un lieve calo (-1%) del volume globale di merce trasportata rispetto alla settimana precedente. Tuttavia, su base annua, il peso trasportato risulta ancora superiore del 3%, confermando una tendenza di fondo positiva. Tra le principali aree di origine delle merci, soltanto Asia Pacifico e Africa hanno registrato un aumento settimanale dei volumi (+1% ciascuna). In particolare, i volumi provenienti dall’Asia Pacifico sono cresciuti del 10% su base annua. Questo dato va però letto con cautela, poiché l’anticipo del Capodanno cinese nel 2025 (celebrato il 29 gennaio, contro il 10 febbraio dell’anno precedente) può aver influito sui confronti temporali.
A livello geografico, quasi tutte le regioni del mondo hanno evidenziato un aumento delle tariffe medie e spot nella dodicesima settimana. Da segnalare i forti rialzi settimanali delle tariffe spot dall’America Centrale e Meridionale (+13%, a 1,80 dollari al chilo) e dall’Asia Pacifico (+5%, a 3,71 dollari al chilo). Anche le esportazioni dal Medio Oriente e Asia Meridionale (Mesa) hanno visto un incremento del 3%, toccando i 2,81 dollari al chilo, anche se restano ben al di sotto (-17%) dei picchi raggiunti un anno fa, durante la crisi del Mar Rosso.
Particolarmente dinamico il traffico dall’Asia Pacifico verso gli Stati Uniti, che nella dodicesima settimana ha registrato il sesto aumento consecutivo dei volumi (+3% settimanale), grazie alla crescita da mercati chiave come Corea del Sud (+13%), Vietnam (+6%), Hong Kong (+5%) e Cina (+2%). Le tariffe spot da Asia Pacifico agli Stati Uniti sono salite del 5%, raggiungendo i 5,16 dollari al chilo. La relazione Cina–USA si distingue per un’impennata del 12%, portando il prezzo spot a 4,53 dollari al chilo, il secondo valore più alto dell’anno, superato solo da quello di inizio gennaio. Interessante notare che, mentre le tariffe da Hong Kong agli USA sono scese del 9% nella settimana analizzata, altri mercati asiatici hanno mostrato aumenti rilevanti: Taiwan (+16%), Malesia (+13%), Vietnam (+10%) e Giappone (+7%).
Anche i collegamenti dall’Asia Pacifico verso l’Europa stanno beneficiando della ripresa post-Capodanno: nella dodicesima settimana si è registrato il sesto aumento consecutivo, anche se con un 2% più contenuto. I volumi sono cresciuti da Thailandia (+6%), Corea del Sud (+5%), Cina (+3%) e Hong Kong (+2%), mentre il Giappone ha segnato un calo dell’8%. Le tariffe spot verso l’Europa sono aumentate del 2% complessivo, trainate dagli incrementi da Cina, Corea del Sud e Taiwan (+6% ciascuno). In particolare, la Cina ha invertito una tendenza al ribasso durata quattro settimane, riportando le tariffe spot a 4 dollari al chilo, ancora inferiori del -5% rispetto ai valori medi di gennaio.
Dopo mesi di forte instabilità, le rotte dal Medio Oriente e Asia Meridionale verso l’Europa mostrano segni di normalizzazione. La dodicesima settimana ha visto un leggero aumento dei volumi e delle tariffe spot, compensando il calo delle esportazioni dall’India con la ripresa da Dubai e Colombo. Le tariffe spot dal Mesa all’Europa sono aumentate del 2%, spinte dai rincari da Dubai (+6%) e India (+4%), che hanno controbilanciato il calo da Colombo (-3%). Tuttavia, rispetto al 2024, le tariffe risultano ancora in netto calo (-23% su base annua), in particolare da India (-32%) e Bangladesh (-34%).
Va sottolineata la tenuta del mercato bangladese, dove le tariffe spot verso l’Europa (2,86 dollari al chilo) sono stabili da cinque settimane, attestandosi su livelli considerati normali. Ciò rappresenta un netto cambio di rotta rispetto al secondo semestre del 2024, quando i prezzi avevano superato i 5 dollari al chilo a causa di disordini politici interni e conseguenti difficoltà nel trasporto aereo e marittimo.
In sintesi, il mercato del trasporto aereo di merci mostra segni tangibili di stabilizzazione e rilancio, con dinamiche positive sulle principali rotte internazionali. In particolare, la forte ripresa dei flussi dalla Cina agli Stati Uniti e il ritorno a livelli di prezzo più sostenibili in mercati turbolenti come il Mesa indicano un progressivo ritorno alla normalità, pur con le dovute cautele legate a fattori geopolitici e stagionali.