Il cargo aereo frena a marzo la sua discesa, ma il bilancio resta negativo. La Iata comunica che il traffico, rilevato in termini di tonnellate per chilometri, è aumentato a marzo dello 0,1% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, però se si assume un dato destagionalizzato, appare un calo dell'1,5%. È comunque meglio della flessione del 4,9% rilevata a febbraio, ma è ancora poco per parlare di ripresa. La Iata, infatti, afferma che il cargo aereo sta affrontando ancora venti contrari, costituiti dalla riduzione degli scambi commerciali mondiali dell'1% nell'ultimo anno, dall'indebolimento dell'attività economica e della fiducia dei consumatori e dalla flessione degli ordini di esportazione globale. Inoltre, l'annuncio recente del presidente statunitense Donald Trump sull'aumento dei dazi con la Cina non fa sperare per il prossimo futuro.
A livello regionale si rilevano risultati diversi. Nell'Asia Pacifico, che è la regione che vuole il maggior volume di cargo aereo, la domanda è scesa a marzo del 3,4%, valore comunque nettamente migliore del -12% rilevato a febbraio. Il rallentamento dell'economia cinese resta la causa principale della discesa. A riportare verso l'alto la statistica globale è il miglioramento dei traffici nelle altre regioni: Nord America +0,4%, Europa +3,6%, Medio Oriente +1,3%, America Latina +3,6% e Africa +6%.
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