Il trasporto aereo delle merci italiano sta recuperando lentamente il terreno perso durante il 2020 a causa della pandemia di Covid-19. Lo mostrano i dati di Assaeroporti sulla movimentazione aeroportuale di maggio: 92.268 tonnellate. L’associazione degli aeroporti non fa un confronto con il 2020 perché allora si era in piena emergenza Covid-19 ma lo fa con l’anno precedente e nel 2021 emerge una flessione del 4,6%, un valore relativamente basso che fa ben sperare per i prossimi mesi. Se analizziamo i dati dei singoli aeroporti appaiono però grandi differenze. Malpensa prosegue la sua corsa solitaria al vertice, aumentando la distanza dagli altri scali con 64.010 tonnellate, ben il 35,8% in più rispetto allo stesso mese del 2019. Prosegue invece la caduta del secondo scalo merci, Fiumicino, che tocca le 8650 tonnellate, con un rosso del 52,5% rispetto a due anni fa.
Questo squilibrio è confermato dai dati relativi ai primi cinque mesi, quando la movimentazione complessiva italiana è stata di 430.537 tonnellate (con un aumento del 33,7% sul 2020). Di queste, 296.783 tonnellate sono state movimentate nella cargocity di Malpensa e solo 38.505 in quella di Fiumicino. Gli altri scali importantI per le merci sono a nord: Bologna (19.713 tonnellate), Venezia (16.133 tonnellate), Brescia (16.119 tonnellate) e Bergamo (11.490 tonnellate). Di questi, spiccano Bologna e Brescia, che mostrano un aumento rispetto al 2020 rispettivamente del 21,2% e 23%, mentre Bergamo perde il 61% e Venezia il 5,4%.