La crisi del trasporto marittimo di container fa volare alto quello aereo, che ormai ha superato i livelli dei mesi precedenti alla pandemia di Covid-19 con una percentuale a doppia cifra. Ad aprile, l’associazione internazionale dei vettori Iata mostra un aumento del traffico, in tonnellate per chilometri, del 12% rispetto allo stesso mese del 2019 e del 7,8% rispetto a marzo 2021. La Iata non considera il 2020 perché influenzato dalla pandemia. Resta invece sotto quota prepandemica la capacità di carico, con una percentuale inferiore del 9,7% perché non si è recuperata l’intera stiva degli aerei passeggeri. Se consideriamo solo gli apparecchi full freight, la capacità è invece aumentata del 26,6%, sempre rispetto ad aprile 2019, mentre quella belly è inferiore del 38,5%.
La Iata spiega che la competitività del trasporto aereo rispetto a quello marittimo è migliorata e le tariffe si sono stabilizzate dopo il picco di aprile 2020, mentre quelle dei container marittimi continuano a crescere. Inoltre, i ritardi delle portacontainer amplificati dal blocco di Suez di marzo e dall’attuale intasamento dei porti cinesi privilegiano l’aereo anche nei tempi di viaggio. L’andamento regionale vede valori positivi in quasi tutte le aree, escluse l’America Latina che resta in stallo. Viceversa mostrano una robusta crescita i vettori nord-americani, mediorientali e africani.