I comitati della zona di Malpensa contrari all’espansione della cargocity fuori dal sedime aeroportuale - prima fermata dalla Valutazione d’Impatto Ambientale del ministero dell’Ambiente e poi rilanciata dal cosiddetto Decreto Aria (DL 121/2023) approvato dal Parlamento – non si arrendono e hanno scritto una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per evidenziare i punti che secondo loro rendono illegittima l’imposizione di una nuova valutazione che potrà permettere l’ampliamento sulla brughiera.
Dopo l’approvazione definitiva del Parlamento, avvenuta il 24 ottobre 2023, e prima della Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il Decreto deve essere promulgato con la firma del Presidente della Repubblica ed è per questo motivo che i comitati gli hanno scritto, evidenziando “profili d'incostituzionalità” dell’articolo 1ter, inserito come emendamento al testo originario del Decreto e che riguarda proprio la Cargocity di Malpensa.
Nella lettera, i comitati scrivono che “mai è accaduto nella storia repubblicana, che con un provvedimento legislativo si proponga di revocare un provvedimento amministrativo complesso come il Decreto di Compatibilità Ambientale emesso dal ministro dell’Ambiente, provvedimento normato da disposizioni derivanti dal diritto comunitario che l’Italia è tenuta a rispettare”. Quindi proporre per Legge la revoca del Decreto dell’Ambiente “appare assolutamente ingiustificato ed arbitrario ed dunque in violazione della sentenza 116/2020 della Corte Costituzionale”.
Il testo prosegue ricordando che i 44 ettari della brughiera oggetto dell’espansione sono in fase d’inserimento tra i siti d’importanza comunitaria. Inoltre, per giustificare la revisione della valutazione ambientale, il Decreto Aria definisce la cargocity di Malpensa “opera strategica di preminente interesse nazionale”. Ciò però, secondo i comitati, è “in contrasto con l’articolo 39 del nuovo Codice degli Appalti, che prevede una specifica disciplina perché questo riconoscimento possa avvenire”.