Dopo sette anni dalle prime sperimentazioni del drone per consegne nell’ultimo miglio Parcelcopter, Dhl lo abbandona. Lo riferisce un articolo pubblicato l’8 agosto 2021 dal giornale tedesco Welt Am Sonntag, riportando le parole del portavoce di Dhl, Alexander Edenhofer, che ha anche annunciato la sospensione di un programma per la consegna di medicinali in Tanzania, svolta con lo stesso tipo di drone. Il portavoce dell’azienda tedesca non ha spiegato i motivi di questa decisione, che non è comunque ancora stata annunciata da comunicati ufficiali.
Non è chiaro neppure se Dhl sospende il progetto Parcelcopter in quanto sviluppato al suo interno, oppure se abbia scelto di abbandonare l’ipotesi di usare droni per consegne di pacchi leggeri sulle brevi distanze. L’ultima generazione del quadricottero Parcelcopter, il cui primo esemplare è stato presentato nel 2013, è la 4.0, che ha raggiunto un’autonomia di 60 chilometri, coperti in circa 40 minuti.
Ciò non significa che Dhl voglia abbandonare completamente l’uso di velivoli a guida autonoma per il trasporto delle merci. Il 21 luglio 2021 il costruttore bulgaro Dronamics ha annunciato la firma di un accordo con la società tedesca per sperimentare il suo velivolo Uav The Black Swan, che può trasportare un carico fino a 350 chilogrammi a una distanza di 2500 chilometri. Questo almeno è l’obiettivo dell’impresa bulgara, che per ora ha mostra solo un prototipo volante. I primi voli commerciali dovrebbero iniziare nel 2022 e secondo Dronamics, l’accordo con Dhl prevede la costruzione di quattromila droni cargo nei prossimi anni.
La decisione di Dhl di abbandonare i droni su brevi distanze ha riaperto il dibattito sulla convenienza di questi apparecchi per l’ultimo miglio. La stessa Amazon, che per prima annunciò l’uso dei velivoli leggeri a guida autonoma per la distribuzione di piccoli pacchi, sembra segnare il passo. Almeno in Gran Bretagna, dove ha annunciato la sospensione delle sperimentazioni (che continuano però negli Stati Uniti). Ricordiamo che Amazon annunciò che avrebbe iniziato le consegne con droni entro il 2019.
Alcuni analisti sono sempre stati scettici su questo uso dei droni, considerata più una trovata di marketing che una reale possibilità per il prossimo futuro. La questione non è tanto tecnologica (anche se ci sono ancora forti limiti di autonomia), quanto sociale. Le norme sul volo dei droni nei centri abitati sono ancora sperimentali e riguardano zone ristrette. Inoltre il loro uso dipende da come è strutturata la città. Può essere fattibile in quartieri di villette ma impossibile nei condomini.
I piccoli droni si stanno valutando anche in combinazione con i furgoni, per voli cortissimi che integrano la consegna manuale da parte dell’autista. O, su un altro versante, per raggiungere abitazioni remote, piuttosto che villaggi in montagna o su isole vicino alla costa, per consegne urgenti come quelle di farmaci.