Il 16 marzo 2024, la società Sea, che gestisce gli aeroporti di Malpensa e Linate, ha diffuso i dati di traffico e bilancio relativi al 2023, da cui emerge una flessione del 7% delle merci rispetto all’anno precedente (ma con un aumento del 21% rispetto al 2019). Malpensa resta sempre saldamente al vertice delle cargocity italiane, con una quota del 65% sul totale aereo-merci nazionale. Il 2023 è stato anche l’anno di uscita dalla compagine azionaria di Malpensa Logistica Europa, dove Sea aveva il 25% del capitale sociale, lasciando la società di movimentazione aeroportuale è interamente nelle mani di Bcube.
La Sea spiega che la cargocity di Malpensa ha ricadute complessive, in termini di valore economico per il sistema produttivo del Nord Italia, “in circa 47,5 miliardi di euro, cui ha corrisposto l’attivazione di poco meno di 285 mila posizioni lavorative”. Più in dettaglio, “i flussi in valore di import-export (57,7 miliardi, +2,5 miliardi rispetto all’anno precedente) che sono transitati da Malpensa nel 2023 corrispondono a circa il 4,6% del commercio estero italiano, che nel 2023 si è attestato a 1.241 miliardi di euro”.
La società aeroportuale aggiunge che “dalla cargocity di Malpensa è transitato l’11,6% in valore di tutte le esportazioni nazionali dirette al di fuori dell’UE. Per i comparti mobili/arredamento, moda/abbigliamento e meccanica le quote di esportazioni gestite da Malpensa sul totale Italia sono state pari rispettivamente al 16,8%, al 15,3% e al 7,5%. Va infine rilevato come le merci transitate nel 2023 dalla cargocity di Malpensa rappresentino quasi la metà e oltre un terzo in valore di tutte le esportazioni italiane del settore moda/abbigliamento destinate ai ricchi e dinamici mercati del Far East e del Nord America e oltre un terzo delle esportazioni, destinate nei medesimi mercati, del comparto mobili/arredamento ed un quarto delle esportazioni del comparto meccanico in Asia Orientale”.
I primi mesi del 2024 mostrano uno scenario “nel complesso positivo”. Rispetto al 2023 la Sea prevede un aumento dei flussi di merce soprattutto nella stiva belly e nei cargo, mentre rileva una contrazione nel segmento espresso. Il traffico merci sarà ancora condizionato dalla crisi del Mar Rosso: se proseguirà “potrebbe aumentare il ricorso al trasporto aereo tra i mercati orientali e l’Europa, con un maggior beneficio anche per il comparto cargo gestito a Malpensa”. Il 2024 potrebbe essere condizionato anche da scioperi, in Italia e all’estero, nel comparto aereo, che potranno portare effetti negativi sul traffico aeroportuale. La Sea segnala tra i fattori d’incertezza anche l’andamento dei mercati energetici ed il tasso di inflazione.