Genova vuole crescere anche nel trasporto aereo delle merci e per farlo ha rivoluzionato la gestione della cargocity dell’aeroporto Cristoforo Colombo, grazie a un accordo firmato tra la società che lo gestisce, Aeroporto di Genova, e l’associazione Spediporto. Protagonista di questa evoluzione è la società consortile Goas, che raccoglie ventino spedizionieri del capoluogo ligure e che sta aspettando il rilascio della certificazione di ground handler da parte di Enac. Con questo accordo, Goas ha ottenuto in affidamento diretto le attività merci dello scalo, ma non solo. Ha la concessione di un magazzino di circa 2.200 metri quadrati, di un’area di manovra di 3.000 metri quadrati e una banchina lato piazzale di 900 metri quadrati.
Nella cargocity lavorerà una ventina di addetti, più quattro dipendenti di Aeroporti di Genova. Grazie a questi assetti, lo scalo genovese può gestire qualunque tipo di spedizione, inclusi i voli cargo speciali che più volte in passato hanno visto atterrare al Colombo l’Antonov 124, l’aero cargo più grande al mondo. Nel 2022 l’Aeroporto di Genova ha movimentato circa mille tonnellate di merce tra cargo aereo e via superficie, contro un record storico di circa 5.000 tonnellate raggiunto tra il 2006 e il 2007. Il maggiore potenziale di crescita viene dai settori tecnologici altamente specializzati, dalla costruzione navale all'impiantistica.
“La nostra attività come gestore ha un focus prevalente sul trasporto passeggeri e sull'ammodernamento delle infrastrutture”, spiega Piero Righi, direttore generale dell’Aeroporto di Genova. “Lo sviluppo del traffico cargo richiede una rete commerciale e competenze che sono proprie degli spedizionieri. Per questo riteniamo strategica questa collaborazione. Siamo sicuri che contribuirà al recupero del traffico cargo aeroportuale, ma potrà anche beneficiare a tutta la catena logistica genovese grazie a infrastrutture e servizi che potranno supportare anche le attività portuali in caso di necessità”.
Per Spediporto e le aziende che hanno costituito la società consortile Goas, si tratta di un passo importante: “L’Aeroporto Cristoforo Colombo ha una carta ‘naturale’ da giocare ed è quella legata alla collocazione geografica, davvero rara, inserita tra porto commerciale, porto passeggeri, cantieri navali, centri di eccellenza Ict, raccordo autostradale e ferroviario (Terzo Valico)”, commenta Andrea Giachero, presidente di Spediporto. “È quindi essenziale rilanciare il settore cargo, anche per favorire la connessione con i principali scali merci nazionali”.
Il direttore generale di Spediporto, Giampaolo Botta, aggiunge che questo accorso è “un primo, importantissimo tassello del grande mosaico delineato per lo sviluppo della città e della regione. Siamo consapevoli che ci aspetta un’importante mole di lavoro, ma siamo anche pronti per realizzare un progetto in grado di legarsi anzi, di ‘connettersi’, secondo la parola d’ordine della nostra assemblea, con il complessivo sviluppo della città e del suo porto. Dunque, più tecnologia, infrastrutture fisiche e digitali più sviluppate, maggior efficientamento anche di tipo ambientale, creazione di nuovi posti lavoro, con l’obiettivo di un forte rapporto con il territorio. E l’aeroporto può e deve far parte, con un ruolo centrale, di questo progetto per il futuro”.