L’invasione russa dell’Ucraina ha avuto un’immediata ripercussione sul traffici aereo, compreso quello delle merci. Fin dalle prime ore si sono svuotate dai voli civili le rotte sopra l'Ucraina, un'area che poi si è allargata. Al 28 febbraio appaiono su Flightaware vuoti i cieli dell’Ucraina, dalla Bielorussia, della Moldavia, della parte orientale della Romania e della fascia occidentale della Russia. Il flusso dei voli si è spostato a sud, passando sopra la Turchia e i Balcani.
Le cause di questo svuotamento sono le operazioni belliche ma dal 27 febbraio anche le sanzioni contro la Russia, che colpiscono pure le sue compagnie aeree. Dalle 15.00 lo ha fatto anche l’Italia ed è stato cancellato l’ultimo volo in partenza da Mosca da Malpensa delle 23.05. Per ora si stanno muovendo i singoli Paesi (come Francia, Paesi Bassi, Finlandia, Spagna, Austria, i Paesi dell’Est e quelli baltici) ma l’interdizione al volo delle compagnie russe fa parte del pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea.
La guerra sta colpendo il trasporto aereo anche a terra. Uno dei primi obiettivi ucraini è stato l’aeroporto Antonov di Hostomel, situato a 30 chilometri da Kiev, che serve traffico cargo. L’aeroporto è stato occupato dai russi e secondo alcune informazioni, non ancora verificate, nell’attacco sarebbe stato distrutto l’unico esemplare dell’Antonov An-225 Mriya (che significa “sogno”), l’aereo merci più grande del mondo (come apertura alare e lunghezza), che era atterrato nello scalo ucraino il 5 febbraio.