A settembre 2023 il trasporto aereo globale delle merci è aumentato dell’1,9% rispetto allo stesso mese, in termini di tonnellate per chilometro. Lo mostrano le rilevazioni della Iata, che segnalano anche un incremento della 12,1% della capacità di carico. Le due percentuali si riducono rispettivamente all’1,6% e all’11% considerando solamente i trasporti internazionali. La crescita della stiva, secondo la Iata, “è stata in gran parte correlata alla capacità internazionale del belly che è aumentata del 31,5% su base annua poiché le compagnie aeree hanno ampliato le operazioni per soddisfare la domanda di punta della stagione estiva”.
L’associazione dei vettori aerei indica anche alcuni fattori di contesto per spiegare i risultati di settembre: un leggero miglioramento della produzione manifatturiera, la contrazione del 3,8% su base annua del commercio transfrontaliero, il rallentamento dell’inflazione negli Stati Uniti, Europa e Giappone e il forte aumento del carburante per aerei (del 43,1% rispetto a maggio). Willie Walsh, direttore generale della Iata commenta che "il trasporto aereo di merci ha registrato una crescita modesta a settembre, nonostante il calo dei volumi commerciali e gli alti prezzi del carburante per aerei. Ciò dimostra chiaramente la forza della proposta di valore del trasporto aereo di merci. Con gli ordini di esportazione principali e i Pmi manifatturieri che si aggirano vicino al territorio positivo, possiamo essere cautamente ottimista per un forte picco stagionale di fine anno".
I vettori europei viaggiano però controcorrente, perché a settembre hanno subito una contrazione del traffico dell’1,5%, che si aggiunge allo 0,6% di agosto, a fronte di un aumento di stiva del 4,7%. Il calo è avvenuto soprattutto nei voli interni ed è stato in parte compensato dall’aumento del 3,3% sulle rotta per il Medio Oriente. A settembre sono calati anche i vettori nordamericani del 2,2% e quelli africani dello 0,1%. Viceversa, sono cresciuti i vettori dell’Asia-Pacifico del 7,7%, del Medio Oriente del 2,5% e dell’America Latina del 2,3%.