Ad aprile 2022, il trasporto aereo delle merci è entrato in una turbolenza che ha causato un calo dell’11,2% del traffico, in termini di tonnellate per chilometri, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e dell’uno percento rispetto ad aprile 2019. È diminuita anche l’offerta di stiva del 2%, soprattutto in Asia. Lo comunica l’associazione dei vettori Iata, ponendo in primo piano tra le cause le conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina e del coordinamento anti Covid in Cina: “Questa combinazione ha fatto salire i costi dell'energia, intensificato le interruzioni della catena di approvvigionamento e alimentato l'inflazione. Il contesto operativo è difficile per tutte le aziende, anche per il trasporto aereo di merci”, spiega il direttore generale Willie Walsh. Ma apre anche uno spiraglio, aggiungendo che “con l'allentamento delle restrizioni in Cina, c'è motivo di ottimismo e lo squilibrio tra domanda e offerta mantiene alti i rendimenti".
Il traffico cala in quasi tutte le regioni, con l’eccezione dell’America Latina, che ha visto un consistente aumento del 40,9% (con aumento della capacità del 67,8%). Viceversa, la regione che ha perso maggiormente è quella asiatica, con una discesa del 15,8%, a causa soprattutto del confinamento pandemico che ha portato anche a un calo della capacità del 19,4%. La guerra in Ucraina appare invece la principale causa della riduzione del traffico in Europa, pari al 14,4%, valore che raggiunge il 24,6% se si considerano solo i trasporti interni al continente. In questo caso, la capacità resta praticamente invariata (-0,2%).
Scende a doppia cifra anche il traffico in Medio Oriente (-11,9%), i cui vettori speravano invece in un reindirizzamento delle rotte dopo la chiusura degli spazi aerei di Ucraina e Russia (in quest’ultimo caso parziale per le sanzioni). La Iata ritiene che questa regione abbia sofferto molto per i problemi della catena di approvvigionamento asiatica. In compenso la capacità è aumentata del 6%. Cala anche il traffico dell’America del Nord del 6,6%, sempre per i problemi asiatici. Lo dimostra il fatto che invece le rotte transatlantiche restano su livelli elevati. È aumentata la capacità del 5,5% e questa tendenza dovrebbe continuare anche nei prossimi mesi grazie alle consegne di nuovi aerei cargo. Dopo un marzo di crescita, l’Africa registra un calo del 6,3%, con una diminuzione della capacità dell’1,5%.