Il primo dato sull’andamento del trasporto aereo delle merci diffuso dalla Iata per il 2020 non è certamente positivo, perché il traffico, espresso in tonnellate per chilometri, mostra un calo del 3,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, segnando così il decimo mese consecutivo di flessione. Ma a gennaio c’era una speranza di ripresa, grazie all’allentamento della tensione commerciale tra Stati Uniti e Cina. “Ma questo ottimismo è stato superato dall'epidemia di Covid-19, che ha gravemente perturbato le catene di fornitura globali, anche se non ha avuto un impatto significativo sulla prestazione del cargo di gennaio. Ci aspettano tempi duri. Il corso degli eventi futuri non è chiaro, ma questo è un settore che ha dimostrato più volte la sua resistenza", ha dichiarato Alexandre de Juniac, direttore generale e Ceo di Iata.
La capacità di carico, misurata in tonnellate chilometri di carico disponibili, è aumentata dello 0,9% è ha ormai superato la crescita della domanda per ventuno mesi consecutivi. La Iata sottolinea che è improbabile che l'epidemia di Covid-19 abbia avuto molto a che fare con la debole prestazione di gennaio. Il Capodanno cinese del 2020 è stato anticipato rispetto al 2019 e questo evento ha indebolito i traffici di gennaio, perché molti produttori cinesi hanno sospeso le attività per le vacanze. Bisogna aspettare i dati di febbraio per valutare l’impatto dell’epidemia di coronavirus sul cargo aereo.