In un paio di settimane, la pandemia di Covid-19 ha lasciato a terra centinaia di aerei passeggeri per le restrizioni all’ingresso imposte da sempre più Paesi. Ciò sta causando un grave danno anche al trasporto aereo delle merci, garantito da tutti i Paesi, che usa anche le stive degli apparecchi passeggeri accanto a quelle dei full freight. Ma dopo la scossa iniziale, ora alcune compagnie si sono rese conto che la domanda di cargo aereo delle merci, anzi che potrebbe ravvivarsi con la ripresa della produzione cinese, quindi stanno riconvertendo gli aerei passeggeri al trasporto delle merci.
Ciò non significa che, come avviene con la tradizionale riconversione, gli aerei passeggeri subiscono modifiche strutturali, ma che più semplicemente riprendono a volare trasportando nelle stive solo container aerei. Una soluzione d’emergenza che il giornale The Loadstar afferma sia applicata da diverse compagnie: Cathay Pacific, Scoot (il low-cost della Singapore Airlines), Korean Air, Qantas e Delta Cargo. Queste compagnie hanno annunciato di voler rimettere in volo la flotta solo per trasportare merci.
Tale soluzione può diventare economicamente sostenibile, nonostante la ridotta capacità di carico per le merci, grazie a due elementi. Il primo è che i costi sono ridotti perché gli equipaggi consistono solo nel comandante nel secondo pilota, il secondo è che si prevede un aumento delle tariffe del trasporto aereo delle merci, causato dalla prevista ripresa cinese e dalla carenza di stiva degli aerei full freight. Inoltre, bisogna considerare che un aereo fermo costa comunque, perché lo spazio che occupa non è gratuito.
Per ora pare che le compagnie vogliano usare gli aerei passeggeri solo per rotte relativamente corte, anche perché quelle intercontinentali comportano costi di carburante e di equipaggi elevati. Un elemento che determinerà il successo di questa soluzione è ovviamente l'evoluzione dei noli aerei, che in questo momento sono volatili.