Il Masterplan 2035 di potenziamento dell’aeroporto della Malpensa è stato approvato dal ministero dell’Ambiente, ma con un paletto: l’espansione dello scalo non potrà invadere la brughiera che lo circonda e dovrà quindi restare all’interno dell’attuale sedime aeroportuale. Un limite che colpisce soprattutto il progetto di crescita della cargocity, che avrebbe dovuto avvenire proprio nel terreno circostante la parte meridionale dell’aeroporto, nel territorio del Comune di Lonate Pozzolo.
Il testo del provvedimento afferma che l’approvazione avviene “subordinatamente al rispetto di soluzioni progettuali che non comportino deterioramento o, massimamente, sottrazione, né́ temporanea né a maggior ragione permanente, di habitat naturali e seminaturali di brughiera”.
Per quanto riguarda la cargocity, il testo afferma che dovrà essere “percorsa e sviluppata una differente alternativa (tipo 2 o 2A), non insistente sulle aree a brughiera cosiddetta del Gaggio o di Tornavento, più aderenti all’attuale perimetro aeroportuale, quali quelle denominate 2 e 2a, sviluppandone il progetto esecutivo”.