Quella che fino a poco tempo fa era un'indiscrezione, ora viene confermata da un articolo di CargoForwarder Global, che ha sentito il responsabile della comunicazione di Lufthansa Cargo, Michael Goentgens. Il portavoce della compagnia sostiene che la decisione deriva da considerazioni economiche e non dalla disputa sui diritti di atterraggio nell'aeroporto di Amsterdam, avviata dalle Autorità aeronautiche olandesi nel 2011.
La contesa riguarda questioni formali sullo scalo svolto a Porto Rico (territorio statunitense) dagli apparecchi LH cargo che collegano Amsterdam con Ecuador e Colombia. Secondo l'Autorità olandese DCAA, questo scalo non consentirebbe l'atterraggio nei Paesi Bassi sulla base degli attuali accordi tra Usa e Unione Europea, quindi ha vietato l'uso dello scalo di Schiphol.
In seguito, la compagnia tedesca ha dirottato i voli su Francoforte, avviando un servizio di feeder stradale per Amsterdam (che ospita il più importante mercato mondiale di fiori) e nello stesso ha presentato appello contro la decisione della DCAA, sostenendo che protegge gli interessi della compagnia nazionale KLM. Dopo aver perso un primo appello e averne presentato un secondo, LH cargo lo ha ritirato senza spiegazioni. E poi ha deciso di terminare il servizio.
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