Il fermo forzato e prolungato della maggior parte della flotta aerea mondiale causato dalla pandemia di Covid-19 sta facendo collassare i bilanci non solo delle compagnie aeree, ma anche quelli delle società di servizio aeroportuali al servizio dei passeggeri e delle merci. Lo mostra il caso della britannica Menzies Avation, che alla fine di marzo 2020 ha annunciato 17.500 licenziamenti e il taglio del venti percento delle retribuzioni di amministratori e senior manager. Ma nei giorni scorsi anche altri grandi operatori - come Swissport, Dnata e Wfs – hanno annunciato l’imminente crollo dell’intero comparto, chiedendo misure di sostegno.
Menzies serve oltre duecento aeroporti in 34 Paesi e nell’ultimo periodo ha investito per potenziare le attività al servizio del cargo aereo. Questa dimensione globale non la risparmia dagli effetti di una pandemia, anch’essa estesa in gran parte del mondo e soprattutto nelle aree con maggiore movimentazione aerea, come Europa e Nord America.
Nelle due settimane centrali di marzo,la società ha subito una riduzione del 60% dei voli passeggeri che serve. Nel cargo c’è una situazione diversificata: in alcune aree aumentano i traffici, ma comunque la movimentazione complessiva delle merci è diminuita del venti percento. L’amministratore delegato, Giles Wilson, di Menzies Aviation ha dichiarato che "John Menzies esiste dal 1833 ed è quotata in borsa dal 1962, ma non abbiamo mai affrontato tempi così difficili e imprevedibili”.