Secondo il nuovo rapporto della sezione aviazione di Allianz Global Corporate & Speciality (AGCS) – Rise of the Drones: Managing the Unique Risks Associated with Unmanned Aircraft Systems – gli incidenti o i rischi di incidenti che hanno coinvolto i droni sono stati tali da far temere un forte aumento della probabilità di collisioni o di altri eventi.
L'esigenza di operare in tranquillità e proteggersi da eventuali danni ha portato alla crescita del settore assicurativo relativo ai droni. Ad essere esposti ai rischi di una collisione tra velivoli sono i produttori, i proprietari e gli utenti di droni, ma anche le aziende che vendono e utilizzano i velivoli. L'assicurazione può proteggere dai rischi di collisione in volo sia il pilota che il pubblico, una copertura dai danni fisici, materiali e a terzi, un comparto del mercato assicurativo che a livello mondiale potrebbe valere un miliardo di euro entro i prossimi quattro anni.
Da quanto emerge dai dati raccolti da AGCS i maggiori rischi relativi alla sicurezza, riguardano gli incidenti in volo e la perdita di controllo. L'impatto tra aeromobili si può verificare in caso di mancato avvistamento di altri velivoli, soprattutto quelli che stazionano ad altitudine inferiore ai 150 metri (elicotteri, aerei agricoli e aerei commerciali in fase di decollo o atterraggio). La perdita di controllo è un evento che si riscontra a causa di un guasto del sistema, in caso di volo oltre la portata del segnale radio oppure per interferenze sulla frequenza dello stesso. Un altro pericolo è rappresentato dall'utilizzo di droni per azioni terroristiche, mirando obiettivi sensibili come centrali nucleari o eventi dal vivo. Inoltre, da non sottovalutare le questioni relative alla violazione della privacy inerenti al volo pubblico dei piccoli APR (Aeromobili Pilotaggio Remoto).
Per migliorare la sicurezza dei droni, gli obiettivi principali sono la formazione dei conducenti e la registrazione dei mezzi. In molti Paesi del mondo gli standard di addestramento dei piloti sono scarsi o assenti e la formazione ha un ruolo importante nella riduzione del rischio di incidenti, in quanto l'inesperienza è la causa primaria di eventi spiacevoli. L'indottrinamento degli operatori, infatti, dovrebbe includere lo studio della meteorologia, delle istruzioni di emergenza e delle leggi sul traffico aereo, oltre a nozioni sulla manutenzione del mezzo, il calcolo del tempo di volo e l'uso delle immagini video. A livello internazionale, la registrazione del drone non è obbligatoria, garantendo così l'assoluto anonimato dell'utente, ma l'identificazione del mezzo e del pilota si ritengono necessari per garantire una responsabilità adeguata in caso di incidente.
Questi piccoli velivoli, l'evoluzione degli aerei telecomandati, sono in costante aumento data la loro economicità, le scarse dimensioni e la facilità di utilizzo. L'impiego degli aeromobili a pilotaggio remoto spazia in numerosi settori: dal semplice uso ricreativo, ai fini commerciali, ispezioni industriali, foto aeree, controllo di frontiere, riprese televisive e monitoraggio ambientale e architettonico.
La FAA (Federal Aviation Administration) statunitense prevede che entro la fine del 2016 negli Stati Uniti saranno presenti oltre 600 mila droni, impiegati per uso commerciale, un numero tre volte superiore rispetto agli aeromobili con equipaggio attualmente registrati e complessivamente il mercato dei droni dovrebbe raggiungere 4,7 milioni di unità entro il 2020.
Davide Debernardi
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