L’aeroporto di Brescia Montichiari dedicato a Gabriele D'Annunzio è un importante hub per lo smistamento della corrispondenza e dei pacchi di Poste Italiane, anche se non è decollato come scalo di riferimento per il trasporto aereo delle merci. Il principale utilizzato nel cargo internazionale sono le compagnie SW Italia e Silk Way West Airlines, che operano voli settimanali tra Brescia, Baku e Hong Kong e da novembre 2018 le piste bresciane accolgono anche gli aerei della Dhl. Per potenziarlo negli anni sono stati elaborati diversi progetti, che si sono arenati per vari motivi. Il più recente prevede un investimento di 100 milioni di euro per allungare la pista e costruire magazzini per la logistica.
Questo programma è in corso di valutazione al ministero dell’Ambiente che però ha deciso di sospenderlo per una specifica richiesta della commissione tecnica di verifica. Un approfondimento è stato chiesto anche al ministero per i Beni Culturali perché nel territorio possono esserci siti dalla Preistoria al Medioevo. Lo afferma un’interrogazione parlamentare presentata al Senato il 14 luglio dai senatori Bardonali, Donuna, Formentini, Lorenzoni e Volpi. Nell’interrogazione, i senatori premettono che a marzo 2020 lo scalo di Brescia ha aumentato il traffico merci del 20%, a fronte del calo medio nazionale del 32%.
Inoltre, l’aeroporto “ ha un potenziale enorme non sfruttato, dispone di strutture che aeroporti di carature internazionali invidiano, come i tremila metri di pista in grado di ospitare i giganti del cielo come il Boeing 747-8 e l’Antonov 124, è in una posizione strategica che lo pone al centro dei crocevia autostradali e ferroviari più importanti del Paese, oltre che in prossimità di uno dei bacini industriali più importanti a livello globale”. I senatori chiedono al Governo “quali siano le ragioni che impediscono di rilasciare il nulla osta per l’ampliamento dello scalo e come eventualmente possano essere rimossi gli ostacoli di cui in premessa”.