Il presidente del sindacato statunitense Independent Pilots Association, Robert Travis, ha scritto il 29 ottobre 2020 una lettera alla Ceo di Ups, Carol Tomé, esprimendo la preoccupazione dei piloti sulla diffusione della Covid-19 tra il personale di volo della multinazionale. “I piloti di Ups stanno rilevando un significativo aumento di positivi alla Covid-19 e in assenza di un intervento efficace e tempestivo, la nostra preoccupazione è che la diffusione del virus possa avere un impatto significativo sulle attività di Ups”, scrive Travis, che è anche comandante di un A300F della compagnia.
Il sindacato precisa di avere già in precedenza inviato preoccupazioni e raccomandazioni ai vertici della società, senza però alcun risultato. In primo luogo, l’Ipa chiede di aumentare i test tra i piloti, perché trascorrono molte ore nelle cabina di pilotaggio, rendendo impossibile il distanziamento sociale. Invece, precisa Travis, “la società ha svolto un numero imitato di test e ciò che viene oggi offerto è inadeguato e lascia i piloti esposti alla trasmissione dilagante del virus”.
Il sindacato chiede anche di migliorare il tracciamento dei contatti dei piloti risultati positivi al virus: “Anche se lo abbiamo chiesto più volte, la dirigenza non riesce a sviluppare standard oggettivi per determinare quali piloti mettere in quarantena”. Travis fa un esempio: “Se un membro dell’equipaggio in seguito risultato positivo viaggia da passeggero su un aereo, come il B757, per molte ore come jumpseater, l’intero equipaggio di quell’aereo sarà posto in quarantena oppure continuerà a volare, rischiando di contagiare altre persone?”.
Il passo successivo della lettera è ancora più esplicito: “La percezione diffusa tra i piloti di Ups è che gli sforzi dell’azienda per rintracciare i contatti siano carenti, incoerenti e più orientati a mantenere gli aerei in volo che a disporre quarantene sulla base di standard medici oggettivi. Come minimo, le azioni della società in tal senso sono poco trasparenti, quindi non generano alcuna fiducia tra i piloti sul fatto che Ups stia agendo nell’interesse della loro salute e sicurezza”.
La terza richiesta del sindacato è un maggiore sostegno ai piloti che si ammalano o che sono ricoverati in ospedali di tutto il mondo. Anche in questo caso, Travis riporta un esempio: “Un pilota asintomatico positivo è stato ricoverato in ospedale a Hong Kong contro la sua volontà e condivide la stanza con una persona ammalata di Covid-19. Egli ha chiesto di tornare negli Stati Uniti il prima possibile. Potete aiutarlo a farlo, anche se sappiamo che noleggiare un volo di evacuazione medica è costoso. Ma dobbiamo sapere che Ups faccia tutto il necessario per venirci incontro quando necessario”.
Travis termina ricordando che quando sarà pronto il vaccino contro la Covid-19 i piloti di Ups saranno una risorsa importante per trasportarlo e quindi “è di fondamentale importanza che i piloti siano tenuti al sicuro e in buona salute”. Secondo FreightWaves, che cita fonti sindacali, oltre cento piloti avrebbero contratto la Covid-19 dall’inizio della pandemia e ce ne sarebbero in quarantena dai trenta ai settanta, secondo il momento.