Dopo la Via della Seta marittima e quella terrestre, Italia e Cina potenziano anche quella aerea, grazie al memorandum d'intesa firmato a Pechino il 13 gennaio 2020. La delegazione italiana era condotta dal presidente dell'Enac, Nicola Zaccheo, e dal direttore generale Alessio Quaranta, ed era composta da rappresentanti del ministero dei Trasporti e dell'Ambasciata italiana a Pechino, oltre che da dirigenti e tecnici dell'Ente. Il teso dell'accordo prevede un generale ampliamento dei collegamenti aerei tra i due Paesi, che comprende anche le merci. I voli cargo potranno aumentare di quattordici frequenze la settimana, con possibilità di operare diritti di traffico di quinta libertà su quattro punti 'intermedi' e su quattro punti 'oltre'. Le merci beneficeranno anche della stiva degli aerei passeggeri, che saranno aumentati fino a 164 voli settimanali per parte. L'accordo prevede anche punti di destinazione liberi nei rispettivi territori, code sharing domestico su tutti i collegamenti nel territorio dell'altra nazione e co-terminalizzazione (possibilità di servire con lo stesso volo più scali dell'altro Paese), a eccezione delle principali rotte (Pechino-Shanghai, Pechino-Guangzhou e Shanghai-Guangzhou per i vettori italiani; Roma e Milano per le compagnie cinesi).
"L'Italia diventa la nazione europea con il numero più alto di collegamenti aerei con la Cina, grazie all'accordo siglato da Enac con l'aviazione civile cinese", ha commentato la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, "Voglio esprimere la mia soddisfazione per un risultato di grande valore che porterà più turismo e più rotte per il made in Italy, nella direzione auspicata da tanti operatori commerciali, e che rinsalda i legami tra i due Paesi. La natura stessa dell'accordo, che prevede un incremento della capacità e punti di destinazione liberi sui territori, avrà una ricaduta positiva per diversi scali nel nostro paese. Sono certa che il nostro tessuto economico saprà cogliere l'importanza di questa sfida".
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