Poste Italiane ha chiamato la sua prima sperimentazione di consegne in città svolta con drone Sumeri Moderni, richiamando la civiltà mediorientale che avrebbe applicato per prima in modo intenso la ruota e la vela. È avvenuto a Torino con due droni sviluppati dalla società di Bolzano FlyingBasket e con la collaborazione di Leonardo (che ha messo a disposizione la sua piattaforma di gestione, controllo e sicurezza). I droni usati sono FB3 Vtol, a decollo verticale e certificati per il volo in città oltre la linea dell’orizzonte del pilota (guida Blos). Hanno una massa al decollo fino a 170 chili, con portata fino a 100 chili e quindi possono trasportare carichi relativamente pesanti. Questo primo ciclo di prove aveva lo scopo di verificare le capacità di carico e scarico negli hub logistici e gli impatti tecnologici, procedurali e di accoglienza pubblica dei droni.
La sperimentazione di Torino è avvenuta però in una zona controllata di pochi chilometri quadrati, in aree vicine al centro di smistamento di Poste del capoluogo piemontese. I droni hanno trasportato carichi di 26 chili con due diversi sistemi di aggancio: vano esterno sganciabile e compartimento interno. Poste Italiane sta valutando l’uso di questi droni per i trasporti nel secondo miglio, ossia quel segmento che stra tra il trasporto di linea su lunghe distanze e la consegna al destinatario finale. FlyingBasket è stata fondata a Bolzano con l’obiettivo di rifornire con droni i rifugi alpini, poi ampliato a impieghi industriali e legati alla logistica.