Il cargo aereo non riprende quota, anzi continua per il decimo mese consecutivo a scendere. È il quadro che emerge dalle rilevazioni mensili della Iata, l'associazione mondiale dei vettori, che per agosto 2019 mostrano una flessione del traffico in tonnellate per chilometri del 3,9%. L'associazione sottolinea che questa lunga discesa è il periodo di contrazione del traffico più lungo dalla crisi finanziaria globale del 2008. Nello stesso tempo aumenta l'offerta di stiva: +2% ad agosto, toccando così il sedicesimo mese consecutivo in cui il tasso di aumento dell'offerta supera quello della domanda. "Il trasporto aereo di merci continua ad affrontare forti venti contrari a causa dell'intensificarsi della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, nonché la debolezza di alcuni dei principali indicatori economici e le crescenti incertezze politiche a livello mondiale", spiega la Iata.
L'associazione precisa che per la maggior parte dell'anno il commercio nei Paesi emergenti è stato minore di quello dei Paesi avanzati, a causa della "maggiore sensibilità delle economie emergenti alle tensioni commerciali, alla crescente instabilità politica e al forte deprezzamento valutario in alcuni di tali mercati". Nello stesso tempo diminuiscono gli ordini globali delle esportazioni e quelli della produzione manifatturiera scendono da settembre 2018. "L'impatto della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina sui volumi di trasporto aereo è stato ancor più evidente ad agosto. Ciò è molto preoccupante. Senza segni di distensione sul commercio, possiamo aspettarci che il difficile contesto economico del trasporto aereo di merci continuerà. Il commercio genera prosperità, mentre le guerre commerciali non lo fanno. Questo i governi non dovrebbero dimenticarlo", ha dichiarato Alexandre de Juniac, direttore generale e Ceo della Iata.
I dati regionali confermano queste considerazioni: il traffico dell'Area Asia Pacifico (che ha una quota del 35% sul trasporto globale) è diminuito ad agosto del 5% su base annuale e quello dell'America del Nord si è contratto del 2,4%. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina colpisce anche l'Europa, dove il traffico del cargo aereo è calato del 3,3%. Qua al calo delle esportazioni, soprattutto della Germania, si aggiungono le incertezze per la Brexit. Il panorama delle perdite si completa con il Medio Oriente, che ad agosto segna un calo del 6,7% e in questa regione all'andamento globale si somma la volatilità del prezzo del petrolio, che incide sulle economie locali. In controtendenza vanno l'America Latina, che è stazionaria (+0,1%) e l'Africa, che cresce dell'8%. Questo continente beneficia dell'aumento degli scambi commerciali con la Cina, che ha annunciato investimenti per 60 miliardi di dollari.
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