Le rilevazione della società norvegese Xeneta sul trasporto aereo delle merci mostrano che a febbraio 2023 i volumi globali sono calati del 4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Nello stesso tempo, la capacità di carico è cresciuta per l’undicesimo mese consecutivo tornando, per la prima volta in tre anni, sopra il valore pre-pandemico. In termini percentuali, la stiva è aumentata dell’11% su base annuale.
Questa situazione crea pressione sui noli, portando il valore medio globale, per viaggi spot, a 2,73 dollari al chilogrammo, ben il 35% in meno rispetto a febbraio 2022. Tale valore resta comunque superiore del 52% rispetto a quello del 2019. Ora però, commenta Niall van de Wouw, Chief Airfreight Officer di Xeneta, bisogna sganciarsi dai confronti col periodo precedente alla pandemia di Covid-19.
"Clive Data Services è stato uno dei primi analisti del settore a fare un benchmark dei dati rispetto al livello pre-pandemia, perché all'epoca era necessario un confronto per misurare accuratamente la prestazioni del trasporto aereo di merci”, spiega van de Wouw. “Ma l'interesse e la retorica per il ritorno delle tariffe di trasporto aereo al livello del 2019 devono essere sostituiti sulla base delle componenti inflazionistiche che vediamo ora. L'industria del trasporto aereo di merci dovrebbe concentrarsi sulla crescita, perché i volumi generali del trasporto aereo di merci hanno registrato una crescita negativa per quattro anni e, in base ai primi due mesi del 2023, sono ancora a -8% in termini di peso caricabile rispetto a quattro anni fa. Questo non è un mercato in crescita".
L’analista sintetizza così l’attuale situazione del trasporto aereo: “I volumi non ci sono, i voli sono meno pieni e la capacità aumenterà ad aprile con l'inizio dei voli estivi, quindi non vedo cambiamenti fondamentali che possano aiutare le attuali condizioni di mercato". Ci potrebbero essere speranze per un aumento nel terzo trimestre del 2023 per rifornimenti delle aziende, anche se van de Wouw aggiunge che “quando parlo con gli spedizionieri, non sento nessuno dire che spediranno più merci per via aerea. Se il rifornimento arriverà, molti spedizionieri cercheranno innanzitutto di utilizzare modalità di trasporto più economiche e, dal punto in cui siamo ora, anche se c'è una spinta, potremmo ancora vedere una crescita complessiva pari a zero per il cargo aereo generale entro la fine dell'anno".
Il trasporto aereo delle merci sta soffrendo anche della carenza di manodopera e di azioni sindacali, che si manifestano anche in scioperi. Per esempio, quello tedesco del 17 febbraio ha avuto un profondo impatto anche sul trasporto delle merci, al punto che il cargo in uscita dall’aeroporto di Francoforte è crollato quel giorno del 60% rispetto alla settimana precedente. Perfino il trasporto di fiori in occasione di San Valentino non ha scosso il mercato, anzi i volumi dal Kenya e dall'Etiopia verso Amsterdam sono stati inferiori a quelli degli ultimi quattro anni.
Analizzando le tariffe a livello regionale, quella media dall’Asia Pacifico verso l’Europa si è attestata a febbraio 2023 a 3,84 dollari al chilo, con un calo del 9% rispetto a gennaio e del 48% rispetto allo stesso mese del 2022. Il nolo medio spot dal Sud-Est Asiatico è stato di 2,68 dollari al chilo (-63% su base annuale). Più alti sono i noli medi spot dalla Cina (3,93 dollari al chilo) e dal Nord-Est asiatico (4,75 dollari). Sulle rotte tra Europa e Nord America il nolo medio spot è stato di 2,88 dollari al chilo, con una flessione del 6% rispetto a gennaio e del 40% rispetto allo stesso mese del 2022.