I giudici europei hanno confermato la sanzione complessiva di 169 milioni di euro, respingendo l'appello avanzato da sei società. Solamente Uti Worldwide ha ottenuto una riduzione della multa da 3,07 a 2,97 milioni di euro. Le sanzioni riguardano quattro cartelli tariffarii scoperti nel 2012 dalla Commissione Europea, che le imprese avrebbero attuato dal 2002 al 2007.
Un accordo tariffario interessava il sovrapprezzo sul sistema di pre-cleareance istituito nel 2002 dalla Gran Bretagna per le esportazioni verso l'area economica europea, mentre un altro interessava un sovrapprezzo per le procedure di sicurezza attuate dalla Stati Uniti dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001. Gli altri due cartelli scoperti dalla Commissione europea riguardavano un sovrapprezzo attuato contro i rischi dei provvedimenti della Cina, presi nel 2005, sulla conversione tra yuan e dollaro e un altro sovrapprezzo destinati ai periodi di punta. Ora, le società interessato possono presentare un ulteriore appello alla Corte di Giustizia Europea.
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