Il 23 febbraio 2022 si è conclusa la lunga e complessa vicenda della mancata acquisizione di Tnt Express da parte di Ups, fermata nel 2013 dalla Commissione Europea. La parola fine la ha posta la Corte di Giustizia Europea con una sentenza che respinge la richiesta di un risarcimento di 1,74 miliardi di euro presentata nel 2017 da Ups alla Commissione Europea. La vicenda è nata nel 2013, quando la Commissione ha dichiarato incompatibile con il mercato interno l’integrazione tra Ups e Tnt Express che sarebbe nata con l’acquisizione (per la quale Ups offrì 5,16 miliardi di euro). Dopo la Commissione diede l’autorizzazione all’acquisizione di Tnt Express da parte di FedEx.
Ups ricorse contro la decisione della Commissione Europea e nel 2019 la Corte di Giustizia Europea accolse il ricorso. Alla fine del 2017 Ups presentò anche il ricorso contro la Commissione per il risarcimento dei danni e l’anno successivo presentarono una richiesta analoga anche Asl Aviation Holdings e Asl Airlines, che avevano stipulato con Tnt accordi che avrebbero dovuto diventare operativi dopo l’acquisizone da parte di Ups.
Il 23 febbraio i giudici europei hanno respinto entrambe le richieste di risarcimento. Per quanto riguarda quello di Ups, i giudici spiegano che “Ups non ha dimostrato che la violazione dei suoi diritti procedurali nella procedura di controllo dell’operazione di concentrazione tra la stessa e la Tnt fosse la causa determinante dei danni lamentati”.