Il 31 gennaio 2024 Ups ha annunciato che nel corso dell’anno taglierà 12mila posti di lavoro, a causa di un 2023 che l’amministratrice delegata Carol Tomé ha definito "difficile e deludente" e di uno sciopero in estate che ha allontanato alcuni importanti clienti. Un altro elemento che ha caratterizzato l’anno scorso negli Usa è il contratto con il sindacato Teamsters, che prevede un aumento delle retribuzioni. La società prevede che la riduzione del personale, pari al 2,5% dell’intera forza lavoro, diminuirà i costi di circa un miliardo di dollari l’anno.
Secondo quanto anticipato, la maggior parte dei tagli avverrà a livello dirigenziale, ma saranno ridotti anche i fornitori esterni. Una perdita che non dovrebbe più essere recuperata, perché l’azienda intende pure cambiare il modo di lavoro, grazie anche all’intelligenza artificiale. La ristrutturazione potrebbe comprendere anche la vendita della società d’intermediazione dell’autotrasporto statunitense Coyote, acquisita nel 2015.
Nel quarto trimestre del 2023, Ups ha subito una riduzione dei ricavi del 7,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, toccando 24,9 miliardi di dollari, con un utile operativo consolidato di 2,5 miliardi di dollari, registrando una diminuzione del 22,5% (27,1% su base rettificata). La riduzione dei ricavi riguarda tutti i segmenti: domestico Usa (-7,3% a 16,915 miliardi di dollari), internazionale (-6,9% a 4,606 miliardi di dollari) e supply chain (-11,4% a 3,396 miliardi di dollari). Nell’intero anno 2023 i ricavi sono stati di 91 miliardi di dollari, con una riduzione del 9,3% rispetto al 2022, e un utile operativo di 9,1 miliardi di dollari (-28,7%).
Ups prevede, per l'intero anno 2024, ricavi compresi tra 92 miliardi di dollari e 94,5 miliardi di dollari e un margine operativo consolidato rettificato compreso tra il 10,0% e il 10,6%. La società prevede spese in conto capitale per circa 4,5 miliardi di dollari e pagamenti di dividendi per circa 5,4 miliardi di dollari.