La vertenza sui sussidi ad Airbus è iniziata nel 2006 e sulla questione la World Trade Organization ha già emesso alcune decisioni che hanno decretato come illegittimi ventidue miliardi di prestiti a condizioni favorevoli concessi ad Airbus per sviluppare l'A380 e l'A350. A tali decisioni si è appellata la Commissione Europea, ma il 15 giugno 2018 il WTO Appellate Body ha chiuso la vertenza confermando le precedenti decisioni, imponendo ad Airbus la restituzione di tale somma. In caso contrario l'United States Trade Representative potrà imporre dazi alle importazioni europee per un importo uguale dal 2019.
Una decisione che farà sicuramente piacere al presidente Donald Trump, ma anche a Boeing, che è il principale concorrente mondiale di Airbus. In una nota diffusa oggi, Dennis Muilenburg, chairman, presidente e Ceo di Boeing ha dichiarato che "la sentenza conclusiva odierna lancia un messaggio chiaro: l'inosservanza delle regole e i sussidi illegali non sono tollerati. Il successo commerciale di prodotti e servizi dovrebbe essere guidato dai loro meriti e non dalle azioni lesive del mercato. Adesso che il WTO ha emesso il suo verdetto finale, è obbligatorio che tutte le parti si attengano pienamente alle regole, in modo che questi comportamenti producano, in ultima analisi, i risultati migliori per i nostri clienti e la salute della nostra industria. Apprezziamo gli sforzi prolungati dell'U.S. Trade Representative nei quattordici anni di questa indagine, volti a rafforzare l'industria aerospaziale attraverso lo stop ai sussidi illegali".
L'interpretazione di Airbus è invece opposta. In una nota diffusa oggi, la società afferma che il WTO ha respinto il 94% delle richieste iniziali di Boeing, che le azioni relative allo sviluppo dell'A320 e A330 sono conformi e che per quanto riguarda quelle relative all'A380 restano da compiere solo "azioni minori" per raggiungere la conformità. "Sull'A350 restano da trattare elementi minori. Airbus sta attualmente implementando delle modifiche per rispondere a questi risultati. Ciò significa che qualsiasi potenziale sanzione statunitense, ora probabilmente minore rispetto a quella che ci aspettiamo sul caso contro i sussidi della Boeing, potrebbe risultare controproducente e inopportuna", scrive la società.
Airbus contrattacca ricordando che Boeing è ancora sotto indagine per agevolazioni fiscali ottenute dallo Stato di Washington: "Lo schema del welfare aziendale dello Stato di Washington ha fornito sovvenzioni record a livello statale a Boeing per il lancio del velivolo 787 (cinque miliardi di dollari). Un altro pacchetto di incentivi statali per il 777X, valutato a 8,7 miliardi di dollari aggiuntivi nel 2013, ha reso questo il più grande pacchetto di sovvenzioni a livello statale nella storia degli Stati Uniti. Boeing, secondo quanto riferito, sta anche cercando attivamente ulteriori sgravi fiscali illegali per la prevista costruzione del velivolo medio B797". La decisione del WTO dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno ma con i prevedibili ricorsi potrebbe protarsi per anni.
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