Il trasporto aereo delle merci sale di quota anche ad agosto 2021: le rilevazioni della Iata sul traffico in termini di tonnellate per chilometri mostrano un incremento del 7,7% rispetto allo stesso mese del 2019 (l’associazione dei vettori non considera il 2020 perché influenzato dalla pandemia di Covid-19). Questo valore sale all’8,6% se consideriamo solo i viaggi internazionali. Seppure emerge un rallentamento rispetto a luglio (quando la percentuale d’incremento fu dell’8,8%), il valore di agosto resta comunque alto rispetto a quello della crescita sul lungo termine, che si attesta al 4,7%.
Rimane però insufficiente l’offerta di stiva, crollata durante la pandemia a causa del fermo dei velivoli passeggeri, con conseguente mancanza di stiva belly. La Iata rileva che la ripresa della capacità di carico si è fermata ad agosto, mostrando un calo del 12,2% rispetto allo stesso mese del 2019 (che diventa il 13,2% nei trasporti internazionali). Rispetto a luglio 2021, la capacità è calata dell’1,6%, il valore maggiore rilevato da gennaio 2021.
“Le condizioni economiche continuano a sostenere la crescita del cargo aereo, ma sono leggermente più deboli rispetto ai mesi precedenti, indicando che la crescita manifatturiera globale ha raggiunto il picco”, commenta la Iata, aggiungendo che “la componente della produzione manifatturiera di agosto degli indici dei responsabili degli acquisti (Pmi) è stata di 51,9, indicando una spinta a breve termine alla domanda se quegli ordini vengono spediti per via aerea. Ciò rappresenta un calo rispetto al 54,4 di luglio. La componente dei nuovi ordini di esportazione del Pmi di agosto è stata favorevole al trasporto aereo, nonostante sia meno favorevole rispetto ai mesi precedenti. L'espansione è continuata a livello globale, tuttavia, c'è stata una contrazione nelle economie emergenti. Il rapporto inventario/vendite rimane basso in vista del picco della stagione delle vendite al dettaglio di fine anno. Questo è positivo per il cargo aereo, tuttavia ulteriori vincoli di capacità mettono a rischio questa situazione”.
La crescita maggiore, pari al 33,9%, la registrano i vettori africani, seguiti da quelli nord-americani (+18%) e da quelli del Medio Oriente (+15,4%). Le compagnie europee mostrano invece una crescita inferiore alla media globale: solo il 6%, valore analogo a quello di luglio. Ancora minori sono le prestazioni degli asiatici, che ad agosto sono aumentati del 3%, l’1,4% in meno del mese precedente. “La domanda è influenzata da un allentamento dello slancio di crescita nei principali indicatori di attività in Asia e da catene di approvvigionamento congestionate soprattutto sulle rotte interne dell'Asia e dell'Europa-Asia”; spiega la Iata. Resta in crisi il trasporto aereo dell’America Latina, che è calato del 14%