Secondo gli inquirenti, i due titolari dell'azienda aostana facevano guidare i camion da disoccupati che erano pagati in nero pochi euro l'ora e ospitatati in un soppalco dei magazzini dell'azienda in condizioni precarie, aprofittando del loro stato di bisogno. E non erano solamente immigrati disperati, ma anche aostani, che secondo la Polizia erano sfruttati e minacciati. Anche i veicoli non erano a norma, nonostante trasportassero alimentari per supermercati e noti ristoranti. Alcuni automezzi non avevano le celle frigorifere in regola. Il pubblico ministero di Aosta ha chiesto il rinvio a giudizio per i due indagati per estorsione in concorso continuata e aggravata. Il magazzino è stato chiuso e i veicoli sequestrati.
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