Gli autisti dei veicoli industriali che lavorano sul porto di Genova, nella maggior parte adibiti all’autotrasporto di container, stanno vivendo un grave peggioramento della loro condizioni di lavoro, a causa dell’aumento del traffico nel nodo autostradale ligure causato dal turismo. Così, stanno aumentando le lunghe code ai varchi portuali e in città e gli intasamenti sul nodo autostradale a causa dei cantieri.
“Tutto ciò sta producendo un elevato stress ai camionisti che, ogni giorno, si mettono alla guida di un mezzo pesante, che sa quando parte ma mai quando arriva a destinazione e a casa”, spiega Giovanni Ciaccio, coordinatore regionale del Trasporto Merci e Spedizioni Uiltrasporti Liguria, aggiungendo che “crisi d’ansia, pressione che sale, dolori alla schiena, alle braccia e malori di ogni genere colpiscono i camionisti che per lunghe ore attendono in coda che il traffico cittadino e dei terminal si riassorba”.
La sigla chiede d’individuare le responsabilità di quanto sta accadendo sulle strade liguri e nei terminal e quindi di provi un limite: “Ci preme questo, sopra ogni cosa, tutelare i camionisti dipendenti, non contentini economici”, aggiunge Ciaccio. “Chiediamo maggiore rispetto per la loro condizione. Ribadiamo la necessità d’interventi urgenti da parte di tutte le istituzioni: Governo centrale, Regione Liguria, Comune, Città Metropolitana, Autorità di Sistema Portuale per garantire condizioni di lavoro di sicurezza, di vita dignitosa per gli autisti dipendenti del settore autotrasporto, che nel periodo di pandemia sono stati definiti eroi. Ecco, gli eroi sono stanchi e stressati, soprattutto adesso che cuociono a fuoco lento nelle cabine dei camion senza poter accedere ai servizi igienici e a punti di ristoro”.