Il 30 luglio 2019 un tamponamento fra tre veicoli industriali ha scatenato un incendio, che ha causato la morte di Gheorghe Pantea Moglan di 68 anni, uno degli autisti dei veicoli coinvolti, di nazionalità rumena e residente a Oderzo, dove lo attendevano la moglie e cinque figli. Era alla guida di un autoarticolato di un'azienda italiana e stava tornando in provincia di Treviso dopo avere scaricato l'autoarticolato a Firenze. Secondo una prima ricostruzione, il suo camion ha tamponato una bisarca che aveva rallentato a causa del traffico e l'urto ha scatenato un incendio che ha investito la cabina dove Moglan è rimasto intrappolato. L'autista del camion tamponato è stato ricoverato in ospedale per la frattura a una spalla e contusioni agli arti, mentre non si registrano ferite per il conducente del terzo veicolo pesante coinvolto, che ha manovrato per evitare il tamponamento.
In Italia nel 2018 sono morti al volante 188 autisti di camion, con una media di uno ogni due giorni, ma questo incidente ha conquistato le prime pagine dei giornali per una drammatica coincidenza: è avvenuto a cento metri e quasi un anno dopo quello del 6 agosto 2018, che ha causato l'esplosione di un'autocisterna di Gpl, provocando due morti, tra cui l'autista dell'articolato Andrea Anzolin, e la distruzione della sede stradale e gravi danni agli edifici circostanti per un raggio di 200 metri. Per questo motivo, l'incendio di ieri ha suscitato paura e proteste degli abitanti della zona. In questo caso la sede stradale non ha subito gravi danni e la pavimentazione è stata ripristinata nella notte.
L'incidente di Bologna ha provocato anche la reazione di Conftrasporto e dei sindacati. In una nota diffusa oggi, il vice-presidente della confederazione del trasporto, Paolo Uggè, afferma che "quello avvenuto ieri a Bologna, fra tre camion lungo l'autostrada, non è solo un incidente stradale, ma un vero e proprio incidente sul lavoro". Entrando nel merito, Uggè prosegue: "Da tempo chiediamo modifiche al Codice della Strada che affrontino e risolvano il nodo della sicurezza, tanto annunciata ma poco applicata. I CMR (Centri di Revisione Mobili) sono sostanzialmente scomparsi; le Motorizzazioni non sono in grado di effettuare le revisioni per mancanza di personale tecnico; le risorse attribuite al settore non sono selettive e legate alla classe Euro. Tutti gli automezzi immatricolati dopo il 2015 hanno installato la frenata assistita è dunque probabile che la data di produzione degli automezzi coinvolti nell'incidente di ieri sia antecedente al 2015".
Tra gli altri provvedimenti relativi alla sicurezza, Uggè ricorda la pubblicazione da parte del ministero dei Trasporti dei costi minimi della sicurezza. Inoltre, "le normative che prevedono il principio della responsabilità condivisa sono di fatto ignorate e i controlli su tutti i componenti della filiera, previsti in caso di incidenti con feriti gravi o persone decedute, non vengono quasi mai disposti dalle autorità competenti". Infine, Conftrasporto chiede di rafforzare gli organici delle Forze dell'ordine adibite ai controlli.
I sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti esprimono in una nota unitaria il cordoglio per l'autista morto, aggiungendo che "proviamo solo un senso di sgomento per quanto avviene nei luoghi di lavoro. Non si contano più i morti, i feriti, le persone rimaste invalide. Abbiamo effettuato lo sciopero generale dei trasporti del 24 e 26 luglio anche per richiamare con forza quale priorità la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nell'ambito dei luoghi di lavoro. Quello dell'autista è un luogo itinerante che ha bisogno di maggiore attenzione e prevenzione, a partire dai servizi e dalle infrastrutture per la sosta".
Per fermare le morti al volante, le tre sigle chiedono che "ogni soggetto responsabilmente, in questo Paese, faccia la propria parte e ciò non vale solo per il sindacato. Le istituzioni, da chi controlla a chi ha il dovere di operare per far aumentare gli standard della sicurezza, come il Governo ed i ministeri dei Trasporti e del Lavoro, devono rendere operativi investimenti nella prevenzione della sicurezza, ma anche il sistema delle imprese che continua a chiedere contributi per l'autotrasporto, ma molto spesso esige dagli autisti turni massacranti o sotterfugi per raggirare le norme sulle ore di guida e di riposo". La nota termina chiedendo un incontro con i ministri coinvolti.
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