Sembrava una consueta richiesta di soccorso: nel pomeriggio dell’11 settembre 2020, un camionista ha telefonato al 113 per segnalare un autoarticolato straniero fermo sul raccordo autostradale per Benevento, con l’autista in evidente difficoltà. È quindi intervenuta una pattuglia della Polstrada che, giunta sul posto, ha sentito dei rumori provenienti dall’interno del semirimorchio frigorifero. Quando lo hanno aperto, vi hanno trovato otto persone nascoste tra i pallet di prodotti ortofrutticoli. Dopo averli ricoverati in ospedale e attuato i controlli anticovid, gli agenti hanno interrogato gli otto stranieri.
Grazie alla loro testimonianza, la Polstrada ha ricostruito gli eventi che li hanno portati in Italia. Dopo essere arrivati in Grecia, hanno deciso di entrare in Italia attraverso il mare e hanno quindi contattato un cittadino curdo, che li ha prima nascosti in un bosco e poi imbarcati nel semirimorchio dove sono stati trovati dalla Polizia. Per attraversare l’Adriatico sul camion, gli afgani hanno pagato tra 2500 e 4000 euro a testa. Il loro obiettivo era congiungersi con familiari che abitano in Francia, Germania e Svizzera.
Dopo avere raccolto queste testimonianze, gli inquirenti hanno accusato l’autista dell’autoarticolato, un bulgaro, di essere consapevole di avere a bordo gli immigrati e quindi complice del traffico. Lo hanno quindi arrestato con l’accusa di avere favorito l’ingresso illegale degli afgani, con l’aggravante di averli esposti a pericoli, perché li aveva lasciati per quaranta ore in un ambiente refrigerato.