Nel pomeriggio dell’8 marzo, ossia il giorno stesso in cui il presidente del Consiglio ha firmato il decreto che pone limitazioni ai movimenti da, per e all’interno della Lombardia e di quattordici provincie italiane, il ministero dei Trasporti ha chiarito che tali limitazioni non interessano i veicoli che trasportano merci, annunciando per la giornata stessa delle linee guida che, però, la sera del 9 marzo non sono ancora state emanate. Intanto però coloro che sono in prima linea nell’autotrasporto ai tempi del coronavirus, ossia gli autisti di veicoli industriali, stanno lavorando con alcune incertezze e molte difficoltà.
Le domande più frequenti giunte alla redazione di TrasportoEuropa riguardano le procedure per chi viaggia nella Zona Arancione. È vero che i veicoli industriali possono entrare e uscire liberamente, ma i conducenti non sanno se devono comunque compilare l’autocertificazione prevista dal Decreto dell’8 marzo o, se sono fermati per controlli, basta la documentazione del trasporto. Inoltre, non è chiaro se quando escono e entrano in sede o a casa devono dichiarare alle Autorità locali che sono stati nella Zona Arancione.
Già la sera dell’8 marzo è sorta una difficoltà operativa per chi deve fermarsi nella Zona Arancione per il riposo, perché gli autisti hanno trovato bar e ristoranti chiusi dopo le 18.00, come impone il Decreto (compresi quelli delle autostrade). Però alcuni ristoranti (come il Croce Grossa di Piacenza e il Paladini di Carisio) non solo lasciano la possibilità di parcheggiare i camion e di usare i servizi igienici e le docce per l’arco delle 24 ore, ma pur chiudendo la sala hanno organizzato un servizio di consegna del pasto nella cabina del camion.
Un altro tema in primo piano è quello dei sistemi di protezione individuale, soprattutto guanti e mascherine. Al momento non esistono disposizioni ufficiali e ogni azienda decide da sé, tenendo contro che la normale normativa del lavoro impone ai datori di lavoro di proteggere i dipendenti anche dal rischio biologico. L’8 marzo, Assolombarda ha diramato indicazioni che invitano gli autisti a restare in cabina o, se non è possibile, mantenere almeno un metro di distanza con il personale di terra e alle imprese di usare la documentazione in formato digitale.
Molti autisti segnalano, ancora prima dell'istituzione della Zona Arancione, che in diverse aziende o piazzali dove caricano e scarico viene loro impedito l'accesso ai servizi igienici, anche dopo parecchie ore di viaggio. In alcuni casi è stato impedito anche l'accesso alla mensa di aziende che prima accoglievano anche i conducenti di passaggio.
Intanto prosegue la protesta dei sindacati per le condizioni in cui si trovano gli autisti che devono espletare le pratiche di carico e scarico di container al terminal Psa Genova Pra’. Siccome le persone devono entrare scaglionate nell’Ufficio Merci, si formano lunghe code all’aperto, che oggi sono avvenute sotto la pioggia. I sindacati Filt Cgl, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno diffuso una seconda nota sulla questione, minacciando la sospensione dal lavoro se non saranno presi provvedimenti.