Il 17 ottobre del 2017, la vettura guidata da Monica Lorenzetti tamponò violentemente un autoarticolato guidato da Alberto Marchetti e a causa dello schianto persero la vita la sorella della donna e le due sue figlie di nove e diciassette anni. L’incidente avvenne sul tratto trentino dell’autostrada A22 e a febbraio 2020 è iniziato il processo, che vede come imputati gli autisti dell’autovettura e del camion con l’accusa di omicidio stradale plurimo. La donna ha scelto il dibattimento perché ritiene che la responsabilità sia del camionista, che avrebbe frenato improvvisamente.
Durante l’udienza del 25 febbraio 2020, la difesa di Marchetti ha chiesto il non luogo a procedere, appoggiata dalla stessa Procura, ma il giudice ha invece stabilito il rinvio a giudizio. Secondo fonti di stampa locali, il rinvio sarebbe stato giustificato da problemi rilevati dopo l’incidente sulle luci dei freni dell’autoarticolato, evento che se confermato potrebbe stabilire una corresponsabilità del camionista. I legali delle parti civili affermano anche che il veicolo avrebbe decellerato improvvisamente da 90 km/h a 7 km/h. Le stesse parti civili hanno presentato una richiesta di risarcimento danni pari a quattro milioni di euro nei confronti dell’autista del camion.