Una prima pesante condanna per omicidio colposo plurimo sull’incidente che la sera del 20 gennaio 2017 causò la morte di diciassette ungheresi sull’autostrada A4, nei pressi di Verona Est, tra cui undici studenti minorenni. L’autobus che trasportava i ragazzi in gita scolastica si schiantò contro un pilone di un cavalcavia, prendendo poi fuoco. Il 19 giugno 2020 l’autista, che aveva accettato il rito abbreviato, è stato condannato a dodici anni di reclusione, ossia la pena chiesta dal pubblico ministero. Inoltre, gli è stata inibita in perpetuo la patente di guida e dovrà versare una provvisionale di cinque milioni di euro si familiari delle vittime. L’incidente sarebbe stato causato da una concausa tra il colpo di sonno dell’autista e le condizioni di sicurezza dell’autostrada.
Per queste ultime, sono state rinviate a giudizio cinque persone con l’accusa di omicidio stradale. Sono il responsabile del tratto dell’A4 dove è avvenuto l’incidente, il capo dell’ufficio tecnico e tre componenti della commissione Anas che nel 1993 collaudarono le nuove barriere autostradali. I cinque hanno chiesto il rito ordinario e la prima udienza del loro processo di svolgerà il 15 dicembre 2020. L’accisa imputa loro l'inadeguatezza dei guardrail a sostenere l’urto dell’autobus.